Alcuni parlamentari del Pdl, capitanati dall’On. Renato Farina, nella seduta del 7 settembre hanno discusso una interpellanza urgente, indirizzata al MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, quindi al Ministro Prestigiacomo, concernente obblighi e competenze dell’I.S.P.R.A; immediata la risposta degli ambientalisti.
L’interpellanza urgente n.2-01177, presentata in Parlamento durante la seduta n.511 del 02 Agosto scorso ed il cui iter di discussione si è concluso solo il 7 Settembre, concerne le competenze dell’Ispra riguardo alla mancata espressione dei pareri necessari alle Regioni per l’applicazione delle deroghe previste dall’articolo 9 della direttiva 2009/147/CE in materia di conservazione degli uccelli selvatici.
Si legge nel corpo dell’interpellanza: “I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
l’ISPRA è chiamato ad esprimere un parere in merito all’applicazione da parte delle regioni delle deroghe previste dall’articolo 9 della direttiva 2009/147/CE sulla conservazione degli uccelli selvatici;
tale parere è una delle condizioni necessarie per addivenire all’adozione di provvedimenti conformi alla sopracitata direttiva e all’articolo 19-bis della legge n. 157 del 1992;
dal 2005 l’Istituto dichiara di non essere in grado di fornire i dati richiesti per il calcolo della «piccola quantità» cacciabile, con la motivazione che i dati attualmente disponibili a livello europeo non costituirebbero una solida base scientifica;
la mancanza di un riscontro alle richieste regionali di quantificazione delle piccole quantità è fra le cause che hanno determinato l’avvio di procedure d’infrazione nei confronti dell’Italia e che hanno portato a pronunce sfavorevoli della Corte di giustizia e della Corte costituzionale;
rientra nelle competenze istituzionali dell’Istituto «esprimere i pareri tecnico-scientifici richiesti dalle regioni» (cfr. articolo 7, comma 3, della legge n. 157 del 1992);
il diniego di parere è quindi, a parere degli interpellanti, illegittimo per violazione di un preciso obbligo di legge, oltre ad essere di ostacolo all’esercizio, da parte delle regioni, di una competenza espressamente riconosciuta dal sopracitato articolo 19-bis a disciplinare l’esercizio delle deroghe;
l’Istituto è vigilato dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare:
se il Ministro interpellato intenda:
a) adottare ogni iniziativa utile affinché l’ISPRA renda i pareri richiesti nei termini;
b) verificare la sussistenza di eventuali responsabilità sul piano amministrativo e disciplinare;
c) verificare altresì la sussistenza dei presupposti per procedere al commissariamento dell’Istituto, secondo quanto previsto dall’articolo 12, comma 6, del regolamento dell’Istituto (decreto ministeriale n. 123 del 2010);
d) adoperarsi, nelle sedi opportune, affinché nel caso di perdurante inerzia, possano essere utilizzati e validati gli studi compiuti da istituti riconosciuti a livello regionale;
e) adoperarsi affinché vengano ricercate a livello comunitario soluzioni in ordine al problema del calcolo della «piccola quantità».
I firmatari dell’interpellanza: «Renato Farina, Gregorio Fontana, Stucchi, Centemero, Scandroglio, Cassinelli, Aprea, Corsaro, Minasso, Nastri, Romele, Massimo Parisi, Palmieri, Barbieri, Gottardo, Vella, Toccafondi, Bocciardo, Migliori, Antonio Martino, Paolo Russo, Beccalossi, Bianconi, Laffranco, Cirielli».”
Immediata risposta delle associazioni ambientaliste, come EMPA e LIPU, che manifestano la loro indignazione: “Si tratta di un’operazione pretestuosa, condotta senza alcun fondamento. Le accuse, infatti, sono paradossali e celano preoccupanti tentativi di sostituire la voce dei fucili a quella della scienza.”
Ed ancora affermano gli ambientalisti: “E’ inconcepibile che in un Paese che ama definirsi civile e democratico l’autorità scientifica indipendente chiamata a fornire pareri super partes, sia messa sotto pressione con l’evidente obiettivo di rispondere agli interessi particolari di una sempre più ristretta minoranza, la cui attività ludica è sempre più insostenibile per l’ambiente.”
Infine la protezione animali conclude rivolgendo al Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomoro, maggiore tutela e indipendenza per l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale: “Chiediamo al ministro di farsi garante della libertà e del rispetto verso un istituto che svolge neutrali funzioni di arbitro: il 5 luglio anche la Commissione Europea ha riconosciuto, nuovamente, l’autorevolezza e il carattere vincolante dei pareri dell’Ispra”.
Fonte: www.banchedati.camera.it e Comunicato Stampa ENPA