L’Associazione Wilderness ritiene di condividere la posizione dei parlamentari regionali del Veneto che si stanno opponendo ad una proposta di legge che consentirebbe ai cacciatori di accedere con i loro mezzi fuoristrada agli appostamenti fissi di caccia e/o comunque ai luoghi di caccia, anche sulle strade montane che una esistente legge impedisce, salvo deroghe per motivi disciplinati da detta legge, deroghe che escludono l’attività di caccia.
In pratica si chiede, in contrasto con quanto voluto dall’Unione nazionale Comuni e Comunità montane delegazione del Veneto e Confagricoltura, ma anche dalle associazioni ambientaliste quali Mountain Wilderness e Ecoistituto del Veneto, di “ampliare l’elenco dei possibili soggetti autorizzati al transito nella viabilità montana” inserendovi anche i cacciatori. Una decisione che, qualora approvata, diverrebbe una discriminazione verso tutti gli altri utenti delle montagna.
In merito, l’AIW ci tiene a far presente che diversi anni or sono in Valle d’Aosta fu approvata una legge (che si ritiene essere ancora in vigore), che, al contrario, proibiva (e ci auguriamo proibisca ancora) ai cacciatori di accedere con mezzi motorizzati anche alle baite di loro proprietà qualora vi si rechino per attività venatoria. Ciò anche per evitare un ingiusto favoritismo verso quei cacciatori che possedessero proprietà fondiarie tali da giustificare un simile privilegio. L’AIW ritiene che questo criterio di diritto democratico debba valere anche nel caso del Veneto, ed anche nel caso degli altri utenti della montagna. Per tale ragione condivide l’opposizione a quanto il Consiglio regionale si appresterebbe a deliberare.