In Veneto la Commissione Agricoltura, Caccia e Pesca si dichiara favorevole alla delibera concernente la caccia deroga per alcune specie di volatili tra cui lo storno ed il fringuello.
14 Settembre 2011 – La Commissione Agricoltura, Caccia e Pesca del Consiglio veneto si è espressa favorevolmente in merito alla delibera, proposta dall’assessore Daniele Stival, riguardante le specie cacciabili in deroga ai divieti imposti dall’Unione Europea durante la l’imminente stagione venatoria 2011/12.
Le deroghe riguardano lo storno, per il quale il numero totale di capi da abbattere in tutta la regione durante l’intera stagione è di 124.200, con un limite massimo giornaliero fissato per 25 capi per ciascun cacciatore; il fringuello per il quale il numero totale di capi da abbattere in tutta la regione durante l’intera stagione è di 235.700, con un limite massimo giornaliero fissato per 25 capi per ciascun cacciatore; per la peppola potranno essere abbattuti a livello regionale un massimo di 29.300 capi, suddiviso per un massimo di 30 capi per ogni cacciatore nell’intera stagione; di frosoni potranno essere abbattuti a livello regionale un massimo di 9.800 capi, e 30 capi per ogni cacciatore nell’intera stagione; per la pispola potranno essere abbattuti a livello regionale un massimo di 16.000 capi, suddiviso per un massimo di 50 capi per ogni cacciatore nell’intera stagione e per quanto concerne il prispolone il numero totale di capi da abbattere in tutta la regione durante l’intera stagione è di 111.400, con un limite massimo stagionale fissato per 50 capi per ciascun cacciatore.
Ovviamente la delibera prevede che tutti i capi abbattuti delle specie in questione debbano essere spuntati giornalmente sul tesserino venatorio nonché trascritti con cadenza quindicinale sulle schede di monitoraggio gestite dalle amministrazioni provinciali.
Coloro che si sono espressi con voto contrario alla delibera hanno motivato tale orientamento manifestando i propri dubbi in merito ad un tipo di misura, come la deroga ai divieti dell’Unione Europea, che dovrebbe essere di carattere eccezionale e non abituale da ripetersi ormai ogni anno; il contenuto delle delibera propone infatti gli stessi contenuti della Legge regionale approvata l’anno precedente ma che non ha guadagnato il parere favorevole della Corte di Giustizia Europea.