VENETO: LA REGIONE OLTREPASSA LA VERGOGNA…
Con il decreto del 29.12.2009 la Regione Veneto ha autorizzato la caccia all’interno delle ZPS lagunari e vallive del Veneto ( valli private e lagune libere ) per due giornate fisse settimanali (sabato e domenica ) , in data 1 gennaio 2010 la Regione emana un altro decreto che permette alle sole aziende faunistico venatorie vallive di cacciare due giornate non più fisse ma a scelta alla settimana.
Il perché di questa distinzione nella applicazione delle giornate da concedere alla caccia tra cacciatori liberi di uccelli migratori che sono un patrimonio dello stato e cacciatori privati di uccelli migratori anche essi patrimonio dello stato, la Regione ce lo dovrebbe spiegare… chi doveva accontentare la Regione con quest’ultimo decreto?
Per comprendere bene a chi “giova” tale decreto basta leggere quanto affermato dalla Regione Veneto nei due provvedimenti che riporto in parte… nel decreto del 29 dicembre la Regione cita testualmente… RITENUTO di introdurre per la presente stagione venatoria una regolamentazione uniforme a livello di intero territorio Regionale, individuando come giornate fisse settimanali ai sensi dell’art. 5 comma 1 lettera a) del D.M. 17 ottobre 2007 il sabato e la domenica….
Ecco cosa ri-scrive la Regione nel decreto del 1 gennaio 2010 allo stesso punto… RITENUTO per le suddette motivazioni, di dover riproporre per la stagione 2009/2010 una specifica regolamentazione basata su una prevalente separazione temporale delle due giornate fisse in territorio vallivo-lagunare, in linea con la proposta già agli atti della competente struttura regionale riportata nello schema di cui all’ allegato A ….. quindi giornate a scelta contro quanto stabilito dal decreto Ministeriale.
Come è mai possibile che la Regione Veneto utilizzi nel decretare nei confronti dei cacciatori l’uso di due pesi e di due misure , premiando i proprietari di valli private, relegando le centinaia e centinai di cacciatori liberi alla semplice funzione di “comparse” di un copione gia scritto mangiando a tavola di qualche amico tra un boccone di branzino e un pezzo di orata pregiata.
Una scelta di principio che ci ha fatto arrabbiare non solo come cacciatori ma anche come cittadini, nelle stanze dei tribunali in alto sopra la testa dei giudici qualcuno ha voluto che fosse scritto a caratteri cubitali ” La legge è uguale per tutti ” , forse, dico io … perché con atti di questo genere … ci viene logico pensare ” che la legge è uguale per tutti ma qualcuno è più uguale degli altri.
Invito pertanto tutti i cacciatori polesani e veneti ad inviare via mail o via fax al Presidente della Regione Veneto manifestando civilmente il proprio dissenso a questa non rispettosa decisione verso il mondo dei cacciatori liberi, lasciando i ricorsi nelle sedi giudiziarie alla competenza delle proprie associazioni venatorie, la FIDC non mancherà di impugnare questo atto sotto il profilo della legittimità.
Lorenzo Carnacina