Caccia in Veneto: gli animalisti battono in ritirata, il Tar non si esprime sul ricorso avverso il Calendario Venatorio 2012-2013.
Nei giorni scorsi il Tar del Veneto avrebbe dovuto pronunciarsi con una propria sentenza in merito al ricorso presentato dagli animalisti di Wwf, Lipu, Legambiente, Enpa, Lac e Lav ma all’ultimo momento, pochi giorni prima della seduta in Camera di Consiglio dei giudici amministrativi, i ricorrenti hanno fatto marcia indietro ritirando il ricorso.
Poco meno di un mese fa le associazioni ricorrenti avevano già ottenuto dal Tar una sospensiva al Calendario Venatorio regionale riguardante la caccia alla migratoria successivamente revocata; non è ancora ben chiaro quindi il motivo della ritirata degli animalisti nonostante sia preferibile pensare al timore di una probabile sconfitta anche in considerazione dei dati apportati dall’Amministrazione Regionale e dalle Associazioni Venatorie a sostegno della validità del documento di gestione venatoria.
Sembra però che il dietrofront degli anticaccia sia solo un cambio di strategia in previsione del fatto che il ricorso non avrebbe sortito gli effetti desiderati sul nuovo Calendario Venatorio; gli animalisti quindi avrebbero intenzione di ritirare il ricorso già presentato riservandosi la possibilità di presentarne uno più efficace.
A conferma di questa ipotesi il responsabile della Lav, Massimo Vitturi, sul quotidiano l’Arena ha commentato “Non aveva senso da parte nostra insistere davanti al Tar affinché si pronunciasse su un provvedimento inesistente”; annunciando battaglia Vitturi ha poi affermato, “la Regione non canti vittoria perché stiamo lavorando a un nuovo ricorso”.
Critico e soddisfatto il commento dell’assessore alla caccia della Regione Veneto, Daniele Stival, che ha affermato, “Tanto rumore per nulla. Logico pensare che quella degli anticaccia è una strategia processuale. Certo è che se Lav, Wwf, Lipu, Lac, Enpa e Legambiente pagassero di tasca loro le spese di giudizio anziché, come succede, attingendo dalle tasche dei cittadini, sarebbero più parsimoniosi nell’appellarsi al Tar”.
1 novembre 2012