La stagione venatoria 2017-2018 sta per cominciare anche in Valle d’Aosta e in queste ore il principale dibattito riguarda le quote di abbattimento degli animali. I 200 cacciatori che fanno parte della Quarta Circoscrizione, infatti, non sono d’accordo su queste scelte. In particolare, si tratta di una battaglia di equità: la quota assegnata loro è di quasi due capi a testa, una delle più alte degli ultimi anni. Le decisioni del Comitato Regionale per la Gestione Venatoria non vengono ritenute corrette e proporzionate.
Non è la prima volta che si affronta l’argomento, tanto è vero che le quote hanno portato anche a dimissioni e a compensazioni. La soluzione adottata dal nuovo direttivo del Comitato Caccia è quella di far pagare di più chi ha diritto a un maggior numero di animali. I rappresentanti delle altre circoscrizioni valdostane hanno accettato la scelta, mentre i cacciatori della Quarta Circoscrizione hanno voluto far sentire la loro voce.
Le parole usate sono forti, gli stessi cacciatori si sentono presi in giro, visto che persone con licenze di oltre 50 anni non hanno usufruito della fascetta di cervo coronato, assegnata invece a chi ha il permesso da meno tempo. La richiesta è precisa, questa Circoscrizione vuole che si faccia riferimento al vecchio Piano Faunistico Regionale, ancora in vigore. Il compromesso giudicato più giusto, infine, è quello di suddividere il territorio in tre comprensori, vale a dire Alta, Media e Bassa Valle.