Una vera e propria rivoluzione. Sono state definite in questo modo le novità relative alle gestione della caccia trentina, dopo che ieri pomeriggio sono stati approvati due provvedimenti. Il Comitato Faunistico è stato cancellato e non può essere una notizia di secondo piano, visto che fino ad ora aveva stabilito i vari piani di prelievo e le prescrizioni dell’attività venatoria. La decisione era prevedibile e ora ambientalisti e animalisti sono sul piede di guerra.
Il secondo provvedimento riguarda invece un inasprimento delle sanzioni in questo ambito. Tornando a parlare del Comitato, si è deciso di semplificare e razionalizzare le spese. Al posto dell’organismo attiva fino a oggi ci sarà un tavolo faunistico provinciale che garantirà informazione, partecipazione e raccordo tra la Provincia di Trento e i soggetti coinvolti nella gestione faunistica. Le competenze, invece, passeranno all’Osservatorio Faunistico Provinciale, alla Giunta Provinciale e alla struttura che ha le giuste competenze in materia di fauna selvatica.
Per quel che riguarda le sanzioni, poi, la maggiorazione è di circa il 20%. La sospensione del permesso annuale di caccia e del permesso d’ospite subentrerà in caso di violazioni gravi e significative (attività in periodo di divieto, mezzi vietati, specie protette, uccellagione, mancanza della polizza assicurativa, mancato rispetto degli orari e altro ancora).