Compatibile con i sistemi Android e iOS, la app svolge quindi la funzione di registro dei prelievi, di annotazione della giornata e della forma di caccia, ma, rispetto alla versione cartacea, quella digitale è in grado di migliorare l’esperienza di caccia tramite una serie di funzioni ausiliari, come ad esempio il calendario venatorio che, giorno per giorno, avvisa l’utente delle specie cacciabili, oppure i contatori sul carnet, impostati per ogni specie su base annua e giornaliera. Grazie anche ad una serie di avvisi sull’interfaccia, la app è quindi in grado non solo di facilitare le operazioni di annotazione dei capi, sia quelli in prelievo che quelli depositati, ma diventa una sorta di tutor che guida il cacciatore e riduce drasticamente gli errori.
La fase di progettazione ha richiesto più di un anno, quindi è seguita la sperimentazione sul campo, cui hanno aderito un migliaio di cacciatori. Ai cacciatori che utilizzano la app viene richiesta la registrazione. La procedura è semplificata dalla presenza di un QR code sulla prima pagina del libretto venatorio cartaceo, che il cacciatore per adesso è tenuto a ritirare: è sufficiente aprire la app, inquadrare il QR code seguendo le istruzioni sul display, e la app sarà in grado di riconoscere il cacciatore grazie alla corrispondenza nel database fra il codice cacciatore stampato sul libretto e il QR code corrispondente. Per tutti i cacciatori che riceveranno il proprio tesserino già compilato la registrazione è una questione di pochissimi secondi, ma anche coloro che ricevono il tesserino in bianco possono usare la app. Nel loro caso, il sistema non sarà in grado di recuperare automaticamente i dati del cacciatore, ma lo guiderà in una registrazione manuale, che richiederà l’intervento di un operatore.
In ogni caso, una volta effettuata la registrazione, la app può essere chiusa e riaperta, senza che sia necessario introdurre di nuovo i dati o nessun tipo di password. Unica eccezione, nel caso si effettui il logout dalla pagina profilo, un’operazione da effettuare solo nel caso si ceda in prestito il proprio dispositivo a terze persone, in modo che non possano per errore alterare i contenuti del registro prelievi. È inoltre esclusa la possibilità di una geolocalizzazione in tempo reale del cacciatore da parte degli organi di controllo tramite la app. La creazione di un database affidabile, verificabile e puntuale è il primo passo per un intavolare un confronto corretto fra il mondo venatorio e gli altri soggetti che si occupano della gestione venatoria (ISPRA, Ministeri, Associazioni agricole e ambientaliste). Solo con dati e numeri facilmente riscontrabili, come quelli forniti in tempo reale dalla app, è possibile dimostrare il vero impatto del prelievo venatorio sulle popolazioni animali oggetto di caccia e la tempistica con cui esso avviene.