Viaggi di Caccia: Non tutti conoscono meravigliosa isola di Gotland, eppure quando la si scopre se ne resta completamente estasiati e visitarla, viaggiarla, scoprirla diventa una vera e propria emozione. A me è capitato proprio così per questo non posso esimermi dal dovere di raccontarti questa mia esperienza di caccia che è stata un susseguirsi di emozioni indimenticabili.
Come spesso accade tutto è nato navigando su internet. Cercavo qualche posticino sorprendente da proporre a Davide, il mio amico di caccia e alla fine i miei sforzi sono stati ripagati. Saranno state le due del mattino di un aprile piuttosto freddo quando ho dato uno sguardo alle prime foto di questa terra spettacolare. Piuttosto famosa in quanto un tempo cuore della nazione vichinga, da un punto di vista venatorio è praticamente sconosciuta. Dall’entusiasmo ho svegliato mia moglie che è una grande appassionata di viaggi. Vedendo entusiasta anche lei ho capito che si trattava del viaggio giusto, io e Davide avremmo cacciato, lei e Mara si sarebbero dedicate alle loro solite esplorazioni.
Tutto si è realizzato in pochissimo tempo e in men che non si dica ci siamo trovati a Visby, il capoluogo dell’isola. Il mar Baltico impregna il dintorno di una umidità alla quale non siamo abituati vivendo in montagna, ma che fin da subito non ci è dispiaciuta. Profumi simili li abbiamo percepiti solo a Stoccolma, che in fondo dista dall’isola di Gotland solo 30 minuti di volo. Visby ci è subito apparsa graziosa, piccola e per niente caotica. Si tratta del più grande centro abitato che conta circa 21 mila abitanti, e l’atmosfera vichinga ancora oggi si respira pienamente. Mia moglie e l’amica si sono subito organizzate una quantità di escursioni da pazzi, alla scoperta del passato antico dell’isola, io e Davide invece, manco a dirlo ci siamo tuffati a capo fitto nella nostra avventura venatoria.
Tanto per cominciare è d’obbligo la descrizione del territorio: immagina immense abetaie naturali, bellissime pianure coltivate a cereali, una campagna poco modificata dall’uomo e avrai immediatamente un’idea vaga della bellezza del luogo. Questo habitat naturale da sogno è abitato da diversi ungulati, primi fra tutti caprioli, e cinghiali e i boschi sono casa di beccacce, galli forcelli, starne fagiani e lepri.
La prima serata trascorre piuttosto tranquilla: i nostri ospiti sono gentilissimi e il cottage in legno che ci ospita è letteralmente immerso in una vasta area verde. Un benefico sogno ad occhi aperti. La prima giornata di caccia parte piuttosto presto; l’appuntamento è per le cinque del mattino e io e Davide non ci facciamo certo attendere. Oscar, il cacciatore che ci guida, ha origine argentina, e ci dice fin da subito che ci sarà da camminare. Noi camminiamo senza far storie in compagnia del mio pointer e del setter del mio compagno. Tutto è attesa, ma dopo quaranta minuti circa di cammino ci si para davanti la prima abetaia. E’ stato sufficiente fare il nostro ingresso per vedere l’entusiasmo dei cani. Le beccacce, certamente di passo, non mancavano di certo e i cani fin da subito si sono dimostrati piuttosto capaci. Il setter, nuovo entrato in famiglia, ha avuto la possibilità di accumulare grande esperienza, rosicchiandosi, in tre favolose giornate di caccia, il ruolo che merita nel gruppo. Io e Davide dal canto nostro abbiamo portato a casa, ogni sera, carnieri numericamente non esaltanti ma sudati e dunque piuttosto preziosi. Chi raggiunge l’isola di Gotland scopre presto che la cosa importante qui non è tanto la quantità, quanto la qualità. E durante i 16 chilometri di cammino, per rientrare a casa ne abbiamo parlato a lungo.
Le giornate seguenti sono state dedicate alla caccia al coniglio e l’ultimo giorno ci siamo cimentati nella caccia al cinghiale: una faticaccia ma ben ripagata, te lo assicuro. Il ritorno a casa è stato malinconico e per tutti sembra essere arrivato troppo presto: dell’isola ricorderemo sempre la sua selvaggina, le sue abetaie e quel cielo notturno che è un paradiso di stelle lontane e brillanti. Il mio consiglio? Una sera di queste dai uno sguardo, su internet, all’isola di Gotland, c’è chi l’ha definita l’isola di Dio!