La sentenza dei giudici amministrativi
Il Tar di Palermo ha rigettato l’istanza cautelare e dichiarato legittimo il calendario venatorio per la stagione di caccia della stagione 2023-2024 approvato dalla Regione siciliana. L’assessorato regionale dell’Agricoltura, con decreto del 26 giugno aveva provveduto ad approvare e a regolamentare il calendario venatorio per la stagione venatoria corrente.
Cosa era stato contestato in Sicilia
Il testo era stato impugnato da diverse associazione ambientaliste, tra cui Legambiente, Wwf, e Lipu, asserendo la presunta violazione del parere reso dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, nonché la violazione di alcune prescrizioni normative di settore, avevano presentato ricorso per ottenere l’annullamento, previa sospensione degli effetti del calendario venatorio.
La questione incendi
In particolare, hanno contestato sia l’apertura anticipata del prelievo venatorio in relazione ad alcune specie, sia le date di chiusura della caccia con riguardo al prelievo venatorio di altre specie, soprattutto in ragione degli incendi che hanno interessato nel luglio del 2023 la Sicilia e che a detta delle associazioni avrebbero inciso sulla fauna selvatica.