Il copione è sempre lo stesso. La caccia in Sicilia deve fare i conti con l’ennesimo stop imposto dal fronte animalista, una vicenda che si ripete nel corso degli anni. La Terza Sezione del TAR isolano ha accolto infatti il ricorso di diverse sigle, vale a dire ENPA, LAC, Legambiente, LNDC Animal Protection, LIPU e WWF, tutte unite contro il calendario venatorio siciliano per quel che riguarda la stagione 2022-2023.
In particolare, si è deciso di bloccare la partenza della pre-apertura al 1° settembre 2022, come anche è stato sospeso l’addestramento cinofilo fin dal prossimo mese di agosto. Questo vuol dire che i cacciatori regionali dovranno armarsi di pazienza e attendere fino al 18 settembre per l’apertura dell’attività venatoria.
Come se non bastasse, il Tribunale Amministrativo Regionale ha detto no al prelievo di tortore e conigli selvatici per l’intera stagione, a causa del mancato rispetto da parte della Regione delle prescrizioni sui limiti di caccia. Nel loro ricorso, animalisti e ambientalisti avevano fatto riferimento all’illegittimità del testo e al mancato rispetto del parere scientifico dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).