I cacciatori sul piede di guerra. Venerdi manifesteranno davanti l’imbarco della Caronte
I cacciatori siciliani sono sul piede di guerra contro il provvedimento dell’assessorato regionale Agricoltura e Foreste. Dal dott. Antonino Urpi, responsabile del Comitato Faunistico Venatorio, riceviamo: “Venerdì 12 agosto alle ore 10.00 i cacciatori siciliani manifesteranno a Messina presso l’imbarco della Caronte. Le decisioni del Comitato Faunistico Venatorio del prossimo 16 agosto rischiano di dare un colpo di grazia alla caccia in Sicilia. Apertura e chiusura della stagione venatoria ridotte in maniera subdola e ulteriori riduzioni del territorio cacciabile segneranno, qualora dovessero essere confermate, dei punti di non ritorno per i prossimi anni di attività venatoria. Il sopruso messo in atto da funzionari della Regione e dall’Assessorato Agricoltura e Foreste non devono passare impuniti, le omissioni non possono essere più nascoste, gli abusi vanno denunciati.
La politica anticaccia di Raffaele Lombardo e compagni di merende è dettata a svendere il cacciatore siciliano al più meschino degli ambientalisti. Se quest’anno l’annata venatoria dovesse sopperire ai capricci di Barresi, Lo Valvo e company parecchie licenze non verranno rinnovate e molte armerie chiuderanno i battenti per sempre. A tutto questo i cacciatori siciliani dicono di NO e uniti protesteranno presso l’imbarcadero della Caronte di Messina dando solo un assaggio del disaggio che dopo il 16 agosto, qualora il nostro appello non venisse recepito, con analoga protesta, taglierà in due parti l’Italia delle vacanze e del rientro a casa. Gli Italiani tutti ci perdoneranno ma qui non è in gioco solo una passione ma tanti e irrimediabili posti di lavoro. La protesta verrà sostenuta in maniera analoga nella stessa ora dai “cugini” cacciatori calabresi presso l’imbarcadero di Villa S. Giovanni. Lamentarsi serve a poco, bisogna mostrare i muscoli se si vuole ottenere qualcosa. Nessuna assenza può essere giustificata; tutti presenti e con cani al seguito. Si invitano le Associazioni Venatorie a partecipare alla protesta utilizzando i loro canali di comunicazione per diffondere la notizia dell’evento. Lo chiede la passione venatoria, lo vuole la base dei cacciatori, lo impone la nostra dignità”.
fonte: La Gazzetta Jonica