Sono passati circa diciassette anni dalla promulgazione della legge regionale 1 settembre 1997 n. 33 la quale, recependo i principi della legge di riforma, la legge 11 febbraio 1992 n. 157, ha disciplinato nella nostra Regione l’attività venatoria e quelle connesse.
Nonostante diversi interventi integrativi e correttivi succedutisi in questi anni, intatte sono rimaste le problematiche affiorate fin dalla sua prima applicazione: problematiche concretizzatesi nei continui ricorsi di associazioni ambientaliste al giudice amministrativo per quanto riguarda tempi e specie cacciabili, nell’abbandono del territorio a sé stesso a causa dei mai costituiti comitati di gestione degli ambiti territoriali di caccia, nella abnorme espansione delle popolazioni di Cinghiale che immani danni stanno cagionando
all’ecosistema interno ed esterno alle aree protette, solo per citarne alcune.
Da tali premesse è nata l’idea di procedere ad una completa revisione dell’attuale L.R. n. 33/1997: revisione che oltre ad arginare dette problematiche, recepisce quella parte della
disciplina statale omessa nella originaria stesura della legge regionale.
Ci riferiamo alla disciplina degli appostamenti fissi, delle deroghe, della caccia di selezione, dell’apertura della caccia nei demani forestali, dell’ultima chiusura dell’attività venatoria spostata al 10 febbraio, dell’accorpamento degli AA.TT.CC. subprovinciali in un unico A.T.C., della possibilità di confermare gli AA.TT.CC. nei quali si è stati ammessi nella pregressa stagione venatoria gratuitamente e attraverso una semplice mail alla Ripartizione territorialmente competente, della revisione dell’attuale piano faunistico venatorio e del regime giuridico relativo alle Zone di Protezione Speciale ed ai Siti d’Importanza Comunitaria, e tanto altro ancora.
Bene, con immensa soddisfazione vi annunciamo che oggi, 23 settembre, è stato concluso in
terza Commissione parlamentare l’iter di approvazione del disegno di legge in parola. Sarà ben presto l’Aula a dare definitivamente giuridica esistenza al provvedimento, sì che i cacciatori siciliani possano godere di un moderno strumento di gestione del patrimonio faunistico e dell’attività venatoria.
Palermo, 23 settembre 2015
Primo firmatario
On.le Roberto Clemente
Relatore
On.le Nino Germanà