Grande partecipazione al V Convegno sulla Caccia e sull’Ambiente organizzato dalla Segreteria regionale del CPA Sport tenutosi a San Nicolò d’Arcidano, 9 aprile 2010. L’importanza degli argomenti trattati ha catturato l’attenzione di tantissima gente, con la presenza di cacciatori provenienti da tutte le otto province Sarde.
Ha aperto i lavori il presidente regionale Marco Efisio Pisanu, ringraziando le autorità e tutti i presenti in sala, Pisanu ha poi letto il telegramma inviato dal presidente regionale di FIDC Franco Sciarra, il messaggio conteneva il saluto della sua Associazione.
Quindi ha proseguito Romano Corrias, componente del direttivo CPA, che ha presentato il programma della quinta edizione della Festa della Caccia e dell’Ambiente, che quest’anno farà tappa in tutte le otto province.
Ha preso poi la parola il Sindaco di S. Nicolò d’Arcidano, Emanuele Cera, che ha ringraziato l’Associazione CPA per aver scelto San Nicolò d’Arcidano quale sede del Convegno; il Sindaco ha quindi relazionato su una sua mozione presentata al Consiglio Provinciale di Oristano: l’interpellanza riguardava il ripopolamento della fauna selvatica.
A seguire, i due interventi al centro del dibattito, ovvero la sicurezza durante le battute di caccia e l’utilizzo delle armi e delle munizioni. Ha iniziato Andrea Cortis di Cagliari, esperto in armi e munizioni, che ha parlato della differenza tra il fucile ad anima liscia e la canna rigata.
Ha proseguito Pier Luigi Pilia, esperto balistico dell’Associazione C.P.A., parlando dell’utilizzo delle munizioni nella pratica della caccia grossa. In seguito sono state mostrate delle diapositive che evidenziavano la buona visibilità di un cacciatore con corpetto e cappello arancioni, rispetto allo stesso, quasi invisibile nell’ambiente circostante senza gli indumenti ad alta visibilità. Questo con l’obbiettivo di ridurre gli incidenti da colpi diretti. Il filmato che mostrava l’impatto dei vari tipi di munizioni, commentato dallo stesso Pilia, ha messo in evidenza la scarsa attitudine al rimbalzo delle ogive soft point sparate dalle carabine rispetto alla palla e ai pallettoni dei fucili ad anima liscia, mostrando che la carabina può contribuire alla diminuzione degli incidenti dovuti ai rimbalzi.
L’ultimo relatore è stato l’Assessore Regionale all’Ambiente Giuliano Uras, che ha apprezzato il contenuto degli argomenti trattati; Uras ha poi parlato delle prospettive della caccia in Sardegna, spiegando che il limite del 31 gennaio al momento è intoccabile in quanto imposto dalla 157/92, si auspicava una modifica relativamente a tale limite, in quanto in Parlamento a breve dovrebbe essere discussa la modifica che permetterebbe appunto l’estensione della caccia a febbraio. Per quanto riguarda la caccia in deroga (prevista dall’art. 9 della Direttiva CEE 409/79) ha spiegato il motivo della mancata concessione, per poi proseguire illustrando quelli che sono i passi obbligatori per poter andare a caccia a febbraio: il primo è la costituzione del comitato tecnico scientifico regionale, un organo indispensabile. Il comitato è formato da esperti faunistici, tecnici e dai presidenti delle Associazioni venatorie, e si riunirà formalmente il prossimo 15 aprile presso l’Assessorato di Via Roma. L’Assessore ha poi precisato che la parte più importante tocca ai Consiglieri regionali, portando in aula la discussione della modifica della legge regionale 23.
Sono poi seguiti gli interventi: il primo è stato quello dell’Onorevole Achille Boero, principale fautore della L.R. 23. Tra gli altri, quello dei presidenti regionali dell’Associazione UCS, Bonifacio Cuccu, e Alessandro Lisini di Sardacaccia. Era presente all’incontro anche il presidente regionale dell’E.P.S. Marco Atzeni e il presidente del Movimento Sardo Pro Territorio Alessio Pasella che è intervenuto sulla questione dei SIC e ZPS.
L’intervento più seguito e applaudito è stato quello del Segretario Generale della CISL di Oristano, Antioco Patta, che ha elogiato e ringraziato il presidente del CPA per l’impegno profuso a favore della caccia e per le numerose iniziative che l’Associazione sta portando avanti in tutta l’isola. Patta ha poi toccato i punti all’attenzione del dibattito, convenendo sui temi del Convegno, e ribadendo sulla necessità di rendere obbligatorie alcune semplici norme, indispensabili per esercitare l’attività venatoria con una maggiore sicurezza.
Al centro dell’attenzione anche l’intervento del Dr. Vincenzo Sechi, Tecnico Faunistico, che nel suo intervento ha parlato positivamente degli ATC, proponendone l’istituzione; la reazione di disapprovazione da parte dei tantissimi cacciatori presenti ha costretto il Dr. Sechi a desistere, a dimostrazione che i cacciatori Sardi sono fortemente contrari agli ATC.
Le conclusioni sono state fatte da tutti i relatori; apprezzata in particolar modo quella dell’Assessore Uras, il quale ha parlato chiaramente ai presenti, anticipando che se la situazione rimarrà quella attuale, anche per il prossimo anno sarà difficile poter andare a caccia a febbraio. L’Assessore ha confermato che si dedicherà con impegno al miglioramento delle condizioni dei cacciatori Sardi; Uras ha concluso dicendo che proporrà al Comitato Regionale Faunistico di rendere obbligatorio dal prossimo anno l’utilizzo dei gilet ad alta visibilità e la possibilità di utilizzare anche la carabina a canna rigata.
Il presidente Regionale |
Marco Efisio Pisanu |