Caccia: In Sardegna la Regione si impegna per la caccia in deroga ma è necessario pronunciamento Consulta.
Roma, 17 feb – L’assessore regionale dell’Ambiente, Giorgio Oppi, condividendo le istanze del mondo venatorio, ha percorso tutte le strade necessarie per cercare di adottare un provvedimento per autorizzare la caccia in deroga, adottando tutti i passaggi procedurali, sia giuridici che amministrativi.
In proposito si sottolinea come in sole due settimane si sia provveduto all’approvazione, da parte del Consiglio regionale, di un’apposita legge (legge regionale n. 5 del 19 gennaio 2011 – pubblicata sul Buras il 29 gennaio 2011), nonché alla delibera di Giunta di nomina (DGR n. 5/23 del 3 febbraio 2011) del Comitato Tecnico Scientifico che ha provveduto ad insediarsi in data 7 febbraio.
Si deve, tuttavia, prendere atto della circostanza che, data la complessità della materia e considerata la ristrettezza dei tempi a disposizione, si rende necessario procedere ad un adeguato approfondimento circa la valutazione sulla sussistenza delle motivazioni sui presupposti, sulla necessità e sulle modalità di applicazione della deroga, ai sensi dell’art. 2, comma 4 della legge regionale n. 5 del 19 gennaio 2011.
Tanto più che non sono pervenute, ai sensi del comma 4 dell’art. 2 della legge regionale n. 5 del 19 gennaio 2011, indagini scientifiche o segnalazioni utili in merito.
Proprio a tal proposito l’assessore ricorda, come la Giunta regionale, abbia finanziato, per la prima volta, uno “Studio sull’avifauna migratrice in Sardegna”, dai cui esiti si attendono utili indicazioni conoscitive per supportare le determinazioni in materia venatoria.
Inoltre, sotto altro aspetto, si deve prendere atto della circostanza che il Governo abbia deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale sollevando conflitto d’attribuzione nei confronti della Regione Veneto che nel mese di ottobre 2010 aveva deliberato di consentire, entro rigidi parametri, un prelievo venatorio in deroga relativamente ad alcune specie migratorie; il ricorso, depositato per conto del Governo dall’Avvocatura Regionale dello Stato, è stato diffuso dagli organi di stampa nei primi giorni dell’attuale mese di febbraio ed in esso si sostiene come ”non spetti alle Regioni stabilire con propria delibera un regime in deroga all’art. 9, direttiva 2009/147/CE, in mancanza dei requisiti minimi sanciti, nell’esercizio della sua competenza esclusiva in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, dal legislatore statale, contravvenendo alle prescrizioni della normativa comunitaria”; Il ricorso presentato dal Governo assume una grande rilevanza nei confronti di provvedimenti analoghi e si ritiene, pertanto, opportuno attendere il pronunciamento della Consulta e valutare con attenzione gli argomenti e le decisioni che verranno assunti.
In ultimo, si ribadisce come permanga la ferma volontà, anche se non nel contingente, produrre ogni legittimo sforzo per poter conseguire il risultato positivo finale realizzando quanto necessario per dare attuazione alle previsioni della legge regionale n. 5 del 19 gennaio 2011.
Fonte: AgenParl