Caccia in Lombardia: il Tar lombardo per il secondo anno consecutivo ha respinto il ricorso presentato dalla Lega Anti Caccia in merito all’utilizzo dei richiami vivi da parte dei cacciatori lombardi.
«Per il secondo anno consecutivo il Tar di Milano respinge il ricorso della Lega Anti Caccia (Lac) e riconosce la validità della delibera della giunta regionale lombarda sul tema della cattura dei richiami vivi». Lo annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, che si riserva un commento più approfondito dopo aver letto le motivazioni dell’ordinanza del Tribunale amministrativo regionale della Lombardia.
CORRETTEZZA PROVVEDIMENTO – “Il fatto che il Tar abbia giudicato la delibera dello scorso 20 giugno della Giunta in linea con la normativa vigente conferma l’assoluta correttezza del provvedimento – prosegue Fava -. Mi auguro che per il settore della caccia si possa inaugurare un periodo di civile equilibrio, nel rispetto delle regole e lontano da estremismi ideologici che impegnano inutilmente una già gravata giustizia amministrativa”.
DEROGA IN LINEA CON TRADIZIONI – “La deroga proposta da Regione Lombardia attraverso una specifica delibera di Giunta – ha osservato l’assessore Fava – vuole sostenere la prosecuzione di un’attività venatoria significativamente diffusa e radicata nelle province. Impianti e metodi di cattura sono infatti profondamente inseriti in usi secolari delle popolazioni lombarde e sono funzionali al mantenimento di una caccia, consolidata nella tradizione della nostra regione”.
Eco di Bergamo
01.09.2014