Caccia in Lombardia – Stagione Venatoria 2010-2011: Via Libera al Provvedimento che consente l’utilizzo dei Richiami Vivi.
Via libera in Commissione Agricoltura presieduta da Carlo Saffioti (Pdl) al provvedimento (relatore Dario Bianchi della Lega Nord) che consente l’utilizzo di richiami vivi della stessa specie, purche’ provenienti da allevamenti in cattivita’ o precedentemente catturati e inanellati dalle Province, e dalle stesse distribuite ai cacciatori.
Complessivamente potranno essere utilizzabili a tale scopo 1.548 esemplari di allodola, 11.318 di cesena, 4.206 di merlo, 21.060 di bottaccio e 10.444 di sassello, per un numero complessivo di richiami pari in Lombardia a 48.576 (quasi seimila in meno rispetto alla precedente stagione). La parte del leone spetta alla provincia di Brescia con 20 mila esemplari complessivi, seguita da Bergamo con 18.105 capi, Lecco Sondrio con 4.900, Como con 1.650 e Varese con 1.450.
La Commissione ha approvato con i soli voti contrari di Giovanni Pavesi e Francesco Prina (Pd) anche due emendamenti presentati dal Consigliere regionale Mauro Parolini (Pdl) che introducono alcune modifiche alla legge regionale n.26/93 che regola l’attivita’ venatoria lombarda, in particolare per quanto concerne gli ambiti territoriali di caccia e i comprensori alpini.
I cacciatori residenti in Lombardia, gia’ iscritti nella stagione precedente ad ambiti territoriali o comprensori alpini di caccia regionali diversi da quello di residenza anagrafica, avranno ora diritto alla permanenza associativa, confermando la propria iscrizione attraverso il solo pagamento della quota entro il 31 marzo di ogni anno.
”In particolare per la stagione venatoria 2010-2011 – ha spiegato Parolini – i cacciatori lombardi soci nella stagione venatoria precedente di ambiti o comprensori alpini di caccia regionali diversi da quello di residenza, manterranno il diritto alla permanenza associativa procedendo al versamento della quota entro 15 giorni dalla pubblicazione della legge.
In questo modo – ha concluso Parolini – consolidiamo e stabilizziamo la situazione esistente, dando regole certe e chiare e concedendo nuove possibilita’ di mobilita’ solo ai nuovi cacciatori e ai giovani”. Infatti i neo cacciatori avranno diritto a essere associati nello stesso ambito territoriale o comprensorio alpino di caccia e a esercitare la stessa specializzazione venatoria dell’accompagnatore, mantenendo nelle stagioni successive il diritto di permanenza negli stessi luoghi. I figli di associati non residenti hanno sempre il diritto di cacciare insieme al genitore, nella stessa specializzazione e negli stessi luoghi di ammissione.
res/mcc/alf
Fonte: Asca