Federcaccia Lombardia e lo Studio Geco, incaricato della realizzazione della ricerca, hanno diffuso la newsletter di luglio relativa al Progetto Lepre. Nell’ultimo numero sono stati illustrati il quadro definitivo dei rilasci, il monitoraggio post-rilascio, le indagini sanitarie, la mobilità e l’uso dello spazio, i rilievi ambientali dell’uso agricolo del suolo, le tesi e i tirocinanti, oltre alle iniziative di divulgazione. Per quel che riguarda il monitoraggio delle lepri radio-collarate, le fasi sono state due.
Nella prima si è proceduto con l’individuazione per mezzo di rilevamento con antenna omnidirezionale montata su autovettura, lungo transetti predefiniti, delle aree occupate dagli animali appena rilasciati, fino al loro assestamento, e verifica giornaliera di sopravvivenza e spostamenti. La seconda fase è invece consistita in attività di radio-tracking nel corso di 4 uscite su campo, 2 in orario diurno e 2 in orario notturno, per decade. L’attività di monitoraggio con radio-tracking, grazie al sensore di mortalità di cui sono dotati i collari utilizzati, permette di individuare e raccogliere le lepri morte.
Il protocollo messo a punto, concordato con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER) con il quale è in vigore un accordo di collaborazione tecnico-scientifica, prevede la raccolta della carcassa in sacchi etichettati con un codice identificativo utile a tracciare l’iter del campione fino alla consegna del referto diagnostico. Vengono conferite alla sezione provinciale dell’IZSLER non solo le carcasse di lepri con radio-collare, ma anche quelle di lepri e altri lagomorfi (silvilago, coniglio selvatico) rinvenute nel corso delle attività di monitoraggio.