LOMBARDIA: ARRIVANO LE DEROGHE
ll 10 settembre scorso, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato con il medesimo prowedimento (L.R. n.21/2009) sia la legge per il prelievo venatorio in deroga 2OO9/2010 che alcune importanti modifiche alla L.R. n. 26/93 sulla caccia e alla L.R. n.17/2004 sul calendario venatorio regionale. L’impegno prioritario dei Consiglieri regionali Carlo Saffioti, Pietro Macconi, Vanni Ligasacchi, Giosuè Frosio e Monica Rizzi, ha consentito di giungere a questi risultati che, per quanto in extremis rispetto all’awio dellastagione venatoria fissato al 2O settembre, comporteranno sicuramente delle ricadute positive per I’esercizio della caccia lombarda.
Peraltro, giova sottolineare come siano state raccolte dai Consiglieri regionali di PDL e Lega Nord le indicazioni scaturite dal Tavolo Interprovinciale della caccia di Brescia e Bergamo riunitosi alla presenza di tutte le associazioni venatorie e dei Consiglieri regionali interessati, ove un continuo dibattito e confronto ha permesso di giungere alla definizione di quanto successivamente approvato dal Consiglio regionale. lnfatti, oltre alla fissazione delle quattro specie in deroga per questa stagione (fringuello, peppola, pispola e frosone) con relativi limiti di carniere giornalieri e stagionali, da monitorarsi attraverso lo strumento delle schede quindicinali come nel 2008, sono state introdotte alcune altre novità di rilievo, in particolare:
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i cacciatori potranno esercitare una forma di caccia differente da quella prescelta (vagante o appostamento fisso) per massimo 15 giornate, a partire dal 1 ottobre per chi passerà dalla vagante all’appostamento fisso e a partire dalla terza domenica di ottobre per chi farà il contrario. Ciò sarà attuabile unicamente cerchiando la giornata di caccia marcata sul tesserino regionale, senza più inutili adempimenti burocratici. ln precedenza, tutto ciò era attuabile dal 1′ novembre e per un massimo di dieci giornate;
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l’Osservatorio Faunistico regionale potrà sostituire I’ISPM nel fornire dati e pareri sulle specie selvatiche oggetto di caccia;
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il piccione domestico di allevamento potrà essere nuovamente utilizzato come richiamo vivo per la caccia al colombaccio (come era sempre stato sino al 2006);
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potranno essere autorizzate alla distribuzione di anelli di riconoscimento per uccelli da richiamo anche associazioni ornitologiche che abbiano una chiara rappresentatività regionale;
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I’individuazione dei valichi e relativi divieti di caccia non spetterà più alle Province, ma al Consiglio regionale Su proposta delle Province stesse;
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le stazioni ornitologiche a scopo scientifico potranno essere istituite solo nelle oasi di protezione o aree demaniali e non in territorio a caccia programmata;
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la Regione non potrà più, con un semplice decreto del dirigente competente, vietare la caccia a determinate specie pur cacciabili come da legge n° 157/92 – casi ad esempio del frullino e del combattente – ma potrà soltanto ridurne il periodo di caccia;
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potranno entrare a far parte dei Comitati di gestione degli ATC e dei CA anche associazioni venatorie non riconosciute a livello nazionale, purché dimostrino una sufficiente rappresentatività a livello territoriale.
L’ANUU Migratoristi, che con la Sua rappresentanza regionale e di alcune province ha attivamente partecipato alle scelte e alle strategie messe in atto, ringrazia tutti coloro che hanno profuso impegno e passione per cercare di restituire alla Caccia nuove opportunità per un suo più sereno svolgimento. ANUU Migratoristi Stampa