Oggi 11 aprile Federcaccia Lombardia ha inviato alla Regione un documento di diverse pagine di osservazioni – per lo più critiche – rispetto al Calendario Venatorio Regionale 2022/2023. La scorsa settimana l’assessore Rolfi e il Dirigente hanno comunicato di aver ricevuto il 31 di marzo parere ISPRA sul prossimo calendario, chiedendo proposte al mondo venatorio. Tuttavia analizzando i documenti inviati alle associazioni il 7 aprile, è evidente che la Regione già in febbraio avesse già stabilito una proposta di calendario, inviata a ISPRA, seppur frammentata in vari documenti. Delle scelte della Regione nessuna notizia era stata data al mondo venatorio. Per come la vede Federcaccia, chiederci ora proposte è una vera presa in giro.
La Regione, infatti, a ISPRA ha mandato già una serie di documenti con restrizioni su cui sarà ben difficile fare un passo indietro e pertanto ora alle associazioni venatorie resterebbero due alternative: 1) o chiedere alla Regione di conformarsi, ulteriormente, al parere ISPRA con altre restrizioni; 2) o chiedere alla Regione di restare ferma sulla sua proposta di calendario (già restrittiva, più permissiva del parere ISPRA per taluni aspetti, ma addirittura più penalizzante del parere ISPRA per altri, come su aperture e chiusure agli acquatici), avallando così un calendario restrittivo. “O mangiate questa minestra (e dite pure che è buona), o saltate dalla finestra”: questo è in sostanza l’atteggiamento dell’Assessorato.
Per quanto riguarda FIDC la proposta di Calendario doveva semplicemente essere conforme alle previsioni della 157/92 per specie e periodi di caccia: solo dopo il parere ISPRA si sarebbe lavorato per vedere innanzitutto quali fossero le reali prescrizioni, cosa fosse poi necessario recepire per forza e su cosa invece fosse possibile provare a discostarsi tecnicamente. Ora invece ci troveremmo al punto che alle restrizioni decise dalla Regione dovremmo aggiungere le restrizioni di ISPRA, il cui parere è comunque un parere generico, come quello che viene trasmesso a tutte le regioni ogni anno. E su questo ci chiedono proposte (da dare in due giorni perché c’è fretta)? Le proposte le dovevate chiedere prima, non a cose fatte (Il Presidente Regionale FIDC Lombardia – Avv. Lorenzo Bertacchi).