Ieri, 20 Settembre, in sede di Consiglio regionale della Lombardia è stato approvato un progetto di legge in ambito venatorio che prevede un piano di cattura per i richiami vivi.
Il progetto è stato votato a maggioranza dei voti, 51 favorevoli contro 13 contrari e solo 2 astenuti, e prevede la possibilità per i cacciatori, durante la stagione venatoria, di utilizzare richiami vivi della stessa specie che stanno cacciando.
I richiami utilizzati durante l’attività venatoria dovranno essere esemplari precedentemente catturati ed inanellati dagli organi provinciali oppure provenire da allevamenti in cattività.
Il progetto legislativo prevede un limite di utilizzo a seconda della specie; in particolare si potranno utilizzare un massimo di 20.390 esemplari di tordo bottaccio, 10.095 esemplari di tordo sassello, 1.497 esemplari di allodola, 10.955 di cesena, 4063 esemplari di merlo, per un numero complessivo di esemplari da richiamo di 47mila per la regione Lombardia.
Solo nelle province di Brescia e Bergamo il numero di richiami ammonta rispettivamente a 19.357 e 18.485; il numero di esemplari più basso appartiene alla provincia di Milano con 296 esemplari.
In merito all’approvazione del provvedimento il consigliere regionale Roberto Pedretti spiega: “Con l’approvazione di questo provvedimento veniamo incontro alle esigenze di circa 38mila cacciatori lombardi (sugli 80.600 complessivi) che esercitano la caccia alla selvaggina migratoria e che necessitano di richiami vivi per la pratica della loro attività venatoria. La cattura di richiami vivi si rende necessaria alla luce dell’insufficienza di richiami provenienti dagli allevamenti, che non supera i 26mila esemplari, nonostante la Regione negli ultimi anni abbia stanziato somme rilevanti per incentivare gli allevamenti”.