Caccia in Liguria, un calvario senza fine tra approvazioni di Calendari Venatori dalla Regione e ricorsi animalisti; dopo l’approvazione del terzo Calendario arriva l’ennesima sospensione.
Viene quindi la volta del ricatto degli animalisti i quali chiesero alla Regione Liguria di eliminare le due giornate aggiuntive di caccia in cambio del ritiro dei ricorsi presentati; la Regione Liguria però rifiutò poiché non poteva ritirare un diritto sancito da legge e che aveva ricevuto già parere positivo da parte dellISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Oggi gli anticaccia ritornano alla carica e presentano ricorso in Consiglio di Stato contro la decisione del Tar che aveva confermato la bontà del Calendario Venatorio regionale; l’organo di Stato pertanto, nuovamente senza motivazione e senza ascoltare le parti, ha accolto le richieste anticaccia sospendendo anche il terzo Calendario Venatorio ligure fissando l’udienza per la discussione di merito il prossimo 17 dicembre quando ormai il Calendario Venatorio transitorio sarà scaduto.
Sulla questione l’assessore regionale alla Caccia, Renata Briano, a margine della seduta del Consiglio Regionale ha spiegato, “Per la seconda volta senza entrare nel merito dei contenuti del Calendario Venatorio e senza tenere conto della sentenza di pochi giorni fa del Tar che ci aveva dato ragione su tutto, il Consiglio di Stato ha sospeso l’attività venatoria. Anche la nostra richiesta di essere ascoltati per difendere il provvedimento ci è stata negata”. Proseguendo l’assessore Briano ha affermato, “Gli ambientalisti cercano escamotage giuridiche per cercare di bloccare la caccia ed il Calendario Venatorio dopo il che il Tar ci ha dato ragione su tutti i fronti. Cercano di contrastare la delibera regionale senza entrare nel merito della questione perché sanno che, proprio nel merito del provvedimento, perdono. Per noi sarà importante la data del 26 novembre, quando potremo finalmente difenderci”.
Non nascondendo l’amarezza per la decisione del Consiglio di Stato, l’assessore alla Caccia commentato, “Sono molto dispiaciuta di non aver potuto difendere, come ha affermato il TAR, un atto legittimo e garante dei diritti dei cacciatori. Del resto, da parte della controparte ambientalista, più che una mediazione la loro sembrava una sorta di ricatto: ritiro di tutti i ricorsi in atto previa cancellazione delle due giornate aggiuntive di caccia alla migratoria previste dalla legge con l’approvazione di Ispra, l’istituto per la ricerca ambientale. Credo che a questo punto, a livello nazionale di debba lavorare per mettere le Regioni nella condizione di approvare i propri calendari nella certezza del diritto e senza lasciarle sole in balia di attacchi politici e strumentali degli anti-caccia”.
Non diversa è stata la reazione del consigliere Francesco Bruzzone alla notizia della nuova sospensione, che nel corso della riunione del Consiglio Regionale alzandosi ha esordito, “Chiedo scusa al Presidente Boffa, forse tutto ciò influisce marginalmente rispetto all’ordine dei lavori del Consiglio Regionale, ma ho deciso di abbandonare la seduta del Consiglio Regionale”.
Proseguendo ha poi spiegato, “È appena giunta la comunicazione che rende nullo il lavoro svolto da questo Consiglio Regionale, dalle Commissioni competenti e dalla Giunta, che sull’argomento ha lavorato bene. È stata presa una decisione senza neanche ascoltare le parti. Il Consiglio di Stato ha sospeso di nuovo l’attività venatoria nella nostra regione, andando a ledere il nostro ruolo. Mi chiedo a questo punto, a cosa serva tenere le elezioni regionali, se un’intera assemblea legislativa compie gli atti, ma poi la sua volontà viene annullata, vanificata. Quindi forse non serve ad alcunché stare in Consiglio Regionale, se i diritti sono lesi da soggetti che non sono democraticamente eletti dal popolo. Ancora una volta, si va a colpire un’intera categoria. Per protesta, chiedendo scusa al Presidente, abbandono l’aula”.
19 novembre 2013