Nel corso della giornata di ieri, giovedì 4 ottobre 2018, il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria ha gelato i cacciatori locali. Alcune parti importanti del calendario venatorio relativo alla stagione 2018-2019, infatti, sono state annullate. In particolare, è stato accolto il ricorso di WWF, LAC, ENPA e LAV sul presunto mancato recepimento del parere dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Cosa ha deciso il TAR? L’anticipazione dell’attività venatoria in un periodo in cui i boschi sono ancora frequentati da escursionisti e altre persone viene considerata un pericolo.
Di conseguenza, la caccia al cinghiale non potrà essere estesa per oltre tre mesi, mentre fino ad ora la Regione Liguria aveva previsto quattro mesi e mezzo. Il prelievo degli ungulati è partito il 16 settembre invece che il 1° ottobre secondo i giudici. In aggiunta, secondo quanto si legge in questa sentenza, le giornate totali di caccia alla cesena a ottobre e novembre dovranno ridursi da cinque a quattro.
La caccia alla beccaccia terminerà in anticipo di venti giorni (31 dicembre invece che 20 gennaio) e la chiusura di quella al tordo sassello sarà ugualmente anticipata. Infine, il TAR ha disposto il divieto di caccia da appostamento a distanze inferiori ai 500 metri dalle zone umide nel periodo compreso tra il 21 e il 31 gennaio del prossimo anno.