Rimini: Approvato dalla Giunta Provinciale il Programma Annuale di Intervento (P.A.I.) per la tutela e salvaguardia della Fauna Locale.
La giunta Provinciale ha approvato il Programma Annuale di Intervento (Pai) 2011. Il Pai guida le azioni a tutela della fauna locale: tutela che la legge affida alle Province. Anche il Pai 2011 è composto da tre sezioni principali: il consuntivo delle attività svolte nel 2010; il programma di massima degli interventi faunistico venatori per l’anno in corso; il piano finanziario.
“La parte maggiormente impegnativa nelle attività del 2010 – spiega l’Assessore alla Tutela faunistica della Provincia di Rimini, Jamil Sadegholvaad – ha riguardato l’applicazione delle norme regionali vigenti in materia di caccia ai 7 comuni dell’Alta Valmarecchia, entrati a far parte del territorio provinciale”. La superficie agro-silvo-pastorale è passata da 42.626 ettari a 73.694.
Al riguardo è interessante notare come le superfici agro-silvo-pastorali (Sasp) protette siano scese sul territorio (a seguito dell’entrata in provincia dei sette comuni) al 15,81 per cento, mentre la percentuale minima prevista dalla Regione Emilia-Romagna è del 20 per cento. Ciò comporterà che, per conformarsi agli standard regionali, circa tremila ettari di terra dovranno diventare zona protetta.
Sul tema della presenza di aziende faunistico venatorie sul territorio, merita menzione il fatto che – dopo l’entrata dell’Alta Valmarecchia – il loro numero è passato da una a dieci. Solo un’azienda rientrante nella tipologia “turistico venatoria” è presente in provincia di Rimini.
Il 2010 ha visto anche segnare importanti traguardi nel recupero della fauna selvatica. Ben 1552 animali sono stati curati e rimessi in libertà.
Purtroppo il 2010 è stato segnato anche dagli incidenti stradali con protagonisti animali selvatici. Tra questi, particolare attenzione continua a meritare la situazione del capriolo. 132 (nel corso del 2010) sono stati gli incidenti che hanno visto caprioli coinvolti: 67 nel territorio della ‘vecchia’ provincia a 20 comuni e 65 nei comuni dell’Alta Valmarecchia. In proposito va segnalato che, mentre nei 20 comuni il numero d’incidenti è sceso da 96 a 67 rispetto al dato 2009, nell’Alta Valmarecchia appare sensibilmente aumentato, passando da 28 a 65. E’ proseguita – commenta a riguardo Sadegholvaad – e proseguirà anche nel 2011, la messa in sicurezza delle strade provinciali tramite l’apposizione sui paracarri di catarifrangenti anti-attraversamento per la fauna (caprioli in particolare) nei tratti più a rischio delle strade provinciali”. “Verrà rafforzata la collaborazione con il Servizio provinciale Lavori pubblici, anche tramite il posizionamento di nuova segnaletica d’attenzione. La mappatura ‘storica’ degli attraversamenti della fauna sarà aggiornata al territorio provinciale a 27 comuni, al fine di prevenire gli incidenti in aree di particolare ‘passaggio’ tramite l’applicazione di barriere fisiche e repellenti”.
“In merito alle cause degli incidenti, sarebbe più preciso parlare di una serie di concause, quali l’aumento del traffico, la forte velocità degli automobilisti ma, in genere, la non sempre facile convivenza tra animali selvatici e attività dell’uomo o ad esso collegate (ad esempio, il fenomeno dei cani abbandonati e rinselvatichiti)”.
Molto è stato fatto (nel corso del 2010) anche per la prevenzione dei danni alle colture da parte della fauna. In particolare, si è cercato di sensibilizzare ed informare gli agricoltori riguardo agli svariati modi di prevenzione e limitazione del danno, cercando di diffondere l’adozione di queste pratiche. Gli agricoltori sono stati supportati con la distribuzione di diversi tipi di materiali dissuasivi, in base alle emergenze segnalate.
Il 2011 mostrerà anche i frutti della formazione realizzata dalla Provincia per l’esercizio della caccia. Ad esempio, per quanto riguarda la caccia al cinghiale, la Provincia ha ‘promosso’ (i corsi sono stati curati dalle associazioni venatorie del territorio) 117 cacciatori abilitati alla caccia collettiva; 49 cacciatori di selezione; 24 operatori abilitati ai rilevamenti biometrici; 32 conduttori di cani da limiere; 69 caposquadra per la caccia in battuta o braccata.
Il 2011 segnerà anche la piena applicazione del regolamento per il funzionamento delle commissioni tecniche di gestione degli Istituti faunistici. Le commissioni gestiranno i censimenti della selvaggina stanziale, delle volpi e dei corvidi, nelle Zone di ripopolamento e cattura (Zrc) e nelle oasi; in accordo con i due Atc (Ambiti Territoriali di Caccia) provinciali, Rn1 ed Rn2, censiranno anche gli ungulati (sempre all’interno delle oasi e della Zrc).
Il monitoraggio del lupo, per legge specie particolarmente protetta, sarà seguito direttamente dall’Ufficio Tutela faunistica della Provincia.
“Un Piano – conclude Sadegholvaad – che mira alla completa integrazione dei 7 comuni dell’Alta Valmarecchia nella provincia di Rimini e nella regione Emilia-Romagna, nella piena attenzione delle peculiarità naturalistiche e culturali di questi incantevoli territori”.
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