Caccia in deroga in Veneto. “Garantisco il massimo impegno nell’affrontare la questione della caccia in deroga, cercando vie percorribili insieme a Ispra e analizzando nel dettaglio le modalità operative di quelle regioni italiane che riescono eventualmente ad applicarla”.
Con queste parole l’assessore all’agricoltura e alla caccia Giuseppe Pan affronta il problema della caccia in deroga in Veneto, regione nella quale questa forma di caccia tradizionale viene penalizzata da norme e procedure statali che mettono in difficoltà le Regioni.
“L’Ispra, istituto tecnico scientifico di riferimento nazionale chiamato a dare un parere su queste tematiche, esprime da anni pare negativo in quanto ritiene di non essere in grado di calcolare la “piccola quantità” prelevabile per singola specie cacciata in regime di deroga. Ragion per cui la Regione non può adottare il provvedimento di autorizzazione senza correre il rischio di doversi difendere in Corte di Giustizia, visto che gli uffici comunitari attribuiscono valore assoluto al parere rilasciato dall’Istituto nazionale di riferimento”.
Come noto – ricorda Pan – l’articolo 9 della Direttiva 2009/147/CE ribadisce che gli Stati membri possono, a determinate condizioni, autorizzare la caccia alle specie non cacciabili per scopi scientifici, per prevenire i danni all’agricoltura e per prelievi venatori in piccola quantità. “Queste soluzioni possono essere applicate qualora non sussistano soluzioni alternative soddisfacenti e, appunto, solo in “piccole quantità”. Ma tutto si blocca se l’ISPRA non fornisce questa benedetta “piccola quantità” .
“La caccia in deroga non sarà quindi autorizzabile nella stagione venatoria 2015-2016, in quanto non sussistono più i margini temporali per attivare il regime di deroga in tempo utile, tenendo conto che il provvedimento che autorizza i prelievi in deroga deve essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale regionale almeno sessanta giorni prima della data prevista per l’inizio delle attività di prelievo – ha concluso l’assessore – Ciò nonostante garantisco la volontà e il massimo impegno nel cercare una soluzione che permetta ai nostri cacciatori di esercitare la loro passione nella prossima stagione venatoria, il tutto nel rispetto dell’ordinamento e senza rischi di sanzioni”.
( 28 ottobre 2015 )
Regione Veneto