La decisione del Consiglio Regionale della Lombardia di approvare a voto segreto le pregiudiziali su due leggi sulla caccia ha infastidito e non poco il presidente della Regione, Attilio Fontana, che al termine della seduta ha rilasciato queste dichiarazioni: “L’Aula è libera di votare quello che ritiene più opportuno. Il voto era segreto, quindi, non posso sapere quali logiche abbiano determinato la decisione. In Europa la caccia in deroga a certe condizioni è accettata, ma condizione di avere dei dati che ISPRA si rifiuta di darci.
Bisogna fare in modo che non ci si nasconda dietro questioni ideologiche per non accettare quello che l’Europa riconosce come legittimo. La Giunta ha fatto tutto quello che era possibile. Non siamo stati nelle condizioni di emanare un provvedimento amministrativo, perchè ISPRA si è rifiutata di dare i numeri e i dati di cui avevamo bisogno per scrivere l’atto. Lo ritengo vergognoso”.
L’ente locale e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sono dunque ai ferri corti, una “ferita” difficile da rimarginare. I cacciatori lombardi erano fiduciosi sul voto relativo ai progetti legislativi su caccia in deroga e richiami vivi nei roccoli, ma le cose sono andate diversamente. L’assessore Fabio Rolfi ha assicurato che ci sarà un nuovo tentativo nel 2019.