Nel corso della mattinata di ieri, giovedì 7 marzo, in Regione Lombardia le associazioni venatorie hanno visto illustrate le schede relative alle proposte di deroga alla direttiva uccelli per la prossima stagione venatoria e relative a contenimento delle storno per contenimento dei danni alle colture, prelievo per periodi limitati e piccole quantità di fringuello, peppola e storno, cattura a fini richiamo mediante i roccoli di quantità limitate di tordo bottaccio, sassello, cesena e merlo. Erano presenti Federcaccia, Anuu, CPA, ACL, Libera Caccia e Italcaccia.
Le proposte predisposte dagli Uffici Regionali rispondono a tutti i requisiti della Direttiva Uccelli, e ogni passaggio pare motivato e tecnicamente sostenibile, e di tanto è stato dato atto da parte delle AAVV. Federcaccia, in persona del vicepresidente regionale Lorenzo Bertacchi, ha sostenuto che il prelievo in deroga dello storno motivato dal contenimento dei danni, sebbene oggettivamente e spazialmente molto limitata, al momento deve essere mantenuta, trovando il sostegno delle altre associazioni di fronte alla proposta dell’ANUU di rinunciare a tale forma di deroga. FIdC ha inoltre suggerito (incontrando il sostegno delle altre associazioni presenti) di allungare il periodo di prelievo del fringuello dal 13 ottobre sino al 25/30 ottobre, nonché dell’apertura dei roccoli almeno sino al 20 dicembre per sassello e cesena.
Federcaccia ha altresì insistito affinché, a seguito della risposta di ISPRA, fosse anche essa negativa la Giunta Regionale voglia procedere entro il mese di maggio ad adottare con delibera le proposte trasmesse ad ISPRA: in tal modo i tempi sarebbero sufficienti per una eventuale disamina del Giudice Amministrativo prima dell’inizio del prelievo, scongiurando ogni rischio di procedura di infrazione. Federcaccia inoltre osserva che gli Uffici e la Giunta, nel valutare e discostarsi motivatamente dall’eventuale parere negativo dell’ISPRA, dovranno soffermarsi sulle sole eventuali contestazioni tecniche, e non certo sulle valutazioni politiche dell’Ente citato, incapace di fornire dati, ma sempre pronto a entrare nel merito di scelte politiche di salvaguardare il nostro patrimonio culturale/rurale.