Caccia: cosiglio lombardo approva proposta di legge per quella in deroga
Il Consiglio regionale della lombardia ha approvato oggi una proposta di legge da presentare al Parlamento per regolamentare la caccia in deroga e uniformarla alle direttive europee. ”Questo provvedimento -ha spiegato il relatore Mauro Parolini (Pdl)- si rende necessario dopo che la Corte di Giustizia europea ha piu’ volte evidenziato la non conformita’ della normativa nazionale, e di conseguenza di quella regionale, alle direttive comunitarie riguardanti la protezione degli uccelli”.
“Con questa proposta di legge -precisa Parolini- viene ora ripreso letteralmente il testo della direttiva comunitaria, specificando in modo inequivocabile procedure e modalita’ da seguire nonche’ dati e informazioni da fornire da parte delle Regioni e dell’Ispra, al fine di garantire che la caccia deroga possa essere autorizzata in modo legittimo”.
Le Regioni dovranno comunicare all’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) entro il 31 gennaio di ogni anno l’intenzione di autorizzare forme di caccia in deroga, specificando le specie interessate, i mezzi, gli impianti o i metodi di cattura o di uccisione consentiti, le condizioni di rischio e le circostanze di tempi e luoghi in cui le deroghe possono essere applicate e la responsabilita’ in merito ai controlli da effettuare.
L’Ispra, nel termine perentorio di 60 giorni dal ricevimento della richiesta, deve segnalare alle Regioni, per ciascuna delle specie protette indicate, la piccola quantita’ a livello nazionale per la quale si autorizza la caccia in deroga. In caso di mancata trasmissione del parere da parte di Ispra, le Regioni potranno utilizzare i dati provenienti da altra fonte pubblica o accreditata relativi alla consistenza delle specie. Quindi entro il 30 aprile le Regioni effettuano la ripartizione delle quantita’ cacciabili sui territori regionali in proporzione al numero di cacciatori residenti.
”Con questo provvedimento -ha detto il presidente della commissione Agricoltura Carlo Saffioti- invitiamo il Parlamento nazionale a intervenire per evitare nuove impugnazioni in sede europea e sollecitiamo Ispra a fare il proprio dovere nei termini di tempo previsti per legge. Confidiamo infine -ha aggiunto Saffioti- di poter riattivare la pratica della caccia in deroga, che fino al 2009 e’ stata ininterrottamente autorizzata per ben 16 anni: a tal proposito attendiamo anche la sentenza del Tar del Veneto sulla legittimita’ della delibera adottata lo scorso anno dalla Giunta regionale veneta in materia di prelievo in deroga”.
”La palla passa ora al Parlamento nazionale -ha aggiunto il vicepresidente della commissione, il leghista Dario Bianchi- e mi auguro che ora ciascuno si attivi con i propri referenti in sede nazionale perche’ si possa approvare quanto prima anche a Roma quello che oggi abbiamo approvato in Lombardia: la caccia in deroga, se adeguatamente regolamentata, e’ infatti consentita e permessa dalla legge”. Concetto ripreso anche dall’Assessore regionale all’Agricoltura Giulio De Capitani, che ha tenuto a sottolineare la necessita’ di procedere nel rispetto delle normative vigenti cosi’ da assicurare piena legittimita’ ai futuri provvedimenti in materia venatoria.
Per Gianmarco Quadrini (Udc) e’ necessario ”che la maggioranza in Regione si assuma fino in fondo la propria responsabilita’ senza illudere i cacciatori con provvedimenti che puntualmente si rivelano poi inefficaci. Serve una risposta chiara e un atto di coraggio -ha detto Quadrini, assicurando il voto favorevole del suo gruppo- senza cercare ogni volta scuse e giustificazioni”.
Sulla stessa linea anche Mario Barboni e Fabrizio Santantonio (Pd), che hanno evidenziato come ”questo provvedimento difficilmente garantira’ quest’anno la pratica della caccia in deroga: siamo comunque d’accordo sul percorso attivato, e per questo il nostro voto e’ favorevole”.
Voto contrario e’ stato espresso da Chiara Cremonesi (Sel) e Francesco Patitucci (Idv), mentre il capogruppo dell’Italia dei Valori Stefano Zamponi ha definito ”ridicola” la possibilita’ di ricorrere ad altro Ente accreditato in caso di mancata risposta di Ispra nei termini previsti.
fonte: www.libero-news.it