CACCIA IN VENETO: APPROVATA LA DELIBERA SULLA CACCIA IN DEROGA
Dopo aver acquisito il previsto parere della IV Commissione consigliare, la Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore regionale alla caccia Elena Donazzan, ha approvato in via definitiva la delibera sulle cacce in deroga per la stagione venatoria 2009/2010.
L’Assessore regionale Elena Donazzan rimedia così alla situazione di stallo venutasi a creare in Consiglio regionale a causa delle inopportune forzature del Gruppo consigliare della Lega Nord che, male consigliato dalla dirigenza della Federcaccia, aveva tentato di proporre la cacciabilità in deroga di ben 11 specie, per molte delle quali mancava il previsto parere obbligatorio dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (ora ISPRA).
Proprio su questo mancato parere dell’INFS si è arenata l’iniziativa leghista e con essa tutto il provvedimento che avrebbe consentito, anche per la stagione 2009, l’applicazione con legge del regime di deroga in Veneto, così come ininterrottamente avvenuto nella nostra regione dal 2002 al 2008.
A nulla serve quindi continuare a recriminare sulle ben note cause che hanno portato alla situazione di stallo in Consiglio regionale.
La cosa più importante adesso è rimediare agli errori commessi in modo tale che le conseguenze di questi errori non ricadano sulle teste di tutti i cittadini cacciatori del Veneto.
Se per quest’annata venatoria bisognerà fare di necessità virtù ed applicare il regime in deroga nel Veneto con delibera di Giunta o, nel caso in cui la prima delibera venga sospesa dal TAR, con una serie di delibere fino a quando non si troverà l’accordo con il TAR stesso, bisogna che per gli anni futuri la maggioranza che governa la regione dimostri di voler dotare il Veneto del proprio istituto regionale per la fauna selvatica, al quale affidare il compito di fornire i pareri sullo stato di conservazione di alcune specie, sinora non forniti dall’INFS.
Se il Consiglio regionale del Veneto avesse approvato quella proposta di legge n. 6 giacente in Regione dal lontano 2005, il problema deroghe in Veneto quest’anno non sarebbe neppure esistito e sarebbe stato possibile cacciare in Veneto non solo fringuello, peppola, storni e pispole ma anche tante altre specie che l’Unione europea considera in ottimo stato di conservazione ma che non possono essere cacciate in Italia senza l’obbligatorio parere dell’INFS o, come prevede la legge statale 221/2202, degli equivalenti istituti regionali.
Dal momento che non osiamo pensare che la mancata approvazione dell’Istituto Veneto per la Fauna Selvatica dal 2005 ad oggi sia causata dal fatto che questa iniziativa legislativa era stata presentata in Consiglio dal Gruppo consigliare di Alleanza Nazionale (ora PDL), prima firmataria Elena Donazzan, e dal momento che sembrano infondati i timori del Gruppo consigliare della Lega Nord su una presunta “berlatizzazione” dell’Istituto veneto, invitiamo l’intera maggioranza che governa la Regione ad approvare quanto prima la proposta di legge n. 6 sull’Istituto Veneto per la Fauna Selvatica in modo da evitare che, in previsione della prossima stagione venatoria, i cacciatori del Veneto debbano assistere nuovamente allo squallido spettacolo a causa del quale hanno dovuto subire le conseguenze di uno scaricabarile politico degno di miglior causa.
Vedremo nelle prossime settimane la disponibilità di tutte le forze politiche a cimentarsi su questo impegno ed a dotare il Veneto del proprio Istituto scientifico che fornirà alla nostra regione tutti quei pareri di cui le categorie economiche e sociali hanno bisogno per gestire correttamente il patrimonio faunistico ed ambientale del Veneto, nel rispetto delle Direttive comunitarie e nell’interesse dell’intera collettività.
Per leggere il testo della delibera: www.sergioberlato.it
On. Sergio Berlato
Deputato italiano a l Parlamento europeo