Con una nota l’associazione ANUUMigratoristi ha voluto approfondire due decisioni importanti in tema di prelievo venatorio in deroga. In particolare, si è fatto riferimento a una sentenza di qualche mese fa del Tribunale Penale di Verona. In quella occasione il giudice ha assolto 20 cacciatori (perchè il fatto non costituisce più reato) che cinque anni prima erano stati fermati dalla Polizia Provinciale e a cui erano stati esaminati i tesserini. I poliziotti giudicarono il comportamento illegale per aver abbattuto delle specie in deroga nonostante il rispetto della delibera regionale del Veneto per quel che riguarda quella stagione venatoria.
Tra l’altro, poco prima anche la Corte di Giustizia della Commissione Europea aveva stabilito che una direttiva non può avere come effetto l’aggravamento della responsabilità penale degli imputati, a prescindere dalla legge interna di uno stato membro.
Il Tribunale veronese ha assolto i cacciatori tenendo conto anche di una sentenza del 2010 della Corte Costituzionale, in base a cui l’efficacia di una direttiva viene ammessa soltanto se da questo testo dipende un diritto riconosciuto al cittadino. Questo vuol dire che i cacciatori imputati avevano svolto l’attività venatoria nel rispetto della legge vigente: allo stesso tempo non si può far derivare dalle leggi comunitarie delle responsabilità a carico dei singoli, tra l’altro anche in maniera retroattiva.