Con una lettera sulla caccia in deroga allo storno, il presidente della sezione Federcaccia di Lucca, Carlo Martinelli, si rivolgersi nuovamente alla Regione Toscana.
Con una lettera dello scorso 8 ottobre, Martinelli ha inviato al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e all’Assessore Regionale alla caccia Gianni Salvadori l’O.d.G. dell’ATC LUCCA 12 n. 67, sottolineando come la posizione della Federazione Italiana della Caccia provinciale di Lucca concordi pienamente con quanto specificato nel documento in questione.
Nell’ordine del giorno citato si legge che l’ATC Lucca 12: “VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale della Toscana n. 741 del 29.08.2011, avente ad oggetto “Art. 37bis L.R. 3/1994: Prelievo in deroga della specie storno”, determinata dalla necessità di contenere i danni causati dal passeriforme alle colture agricole, particolarmente significativi nella trascorsa stagione venatoria, durante la quale, anche per la mancata concessione della caccia in deroga, ne è stato registrato un significativo incremento.
PRESO ATTO delle motivazioni contenute nei pareri tecnici allegati al citato provvedimento regionale, concordemente orientati a classificare lo storno come specie ampiamente diffusa su tutto il territorio nazionale e regionale — ed in modo particolare sul territorio dell’ATC — dove, in molti casi, ha raggiunto livelli numerici particolarmente consistenti.
CONSIDERATA anche la largamente condivisa posizione espressa da categorie economiche e produttive e dalle associazioni interessate a favore di opportuni interventi di contenimento della specie.
RAVVISATA nel provvedimento di cui trattasi una palese contraddizione tra l’esigenza di dare esecuzione ai richiesti interventi per il contenimento della specie storno e la decisione di dare pratica attuazione a tale esigenza attraverso forme di prelievo limitate anche nei luoghi e nei modi, cioè nell’applicazione di forme estese ed efficaci in grado di rendere possibili i migliori risultati rispetto agli obiettivi che sì intende raggiungere.
RILEVATO inoltre, come contestualmente alla condizionata possibilità di prelievo in deroga della specie consegua, a carico dagli ambiti territoriali di caccia, l’onere risarcitorio dei danni causati dallo storno alle produzioni agricole e dunque, la necessità di far ricorso a risorse finanziarie derivanti dalle quote di iscrizione dei cacciatori, obbligati al ristoro dei danni ma, al contempo, fortemente condizionati nella efficace possibilità di limitarli.
CONSIDERATO altresì che le norme in questione non paiono di univoca interpretazione, con l’ulteriore conseguenza che si sono già verificate numerose contestazioni venatorie a carico dei cacciatori nella pratica applicazione delle disposizioni del provvedimento di deroga, AUSPICA un sollecito intervento della Giunta Regionale della Toscana volto a chiarire aspetti della materia e ad assicurare alle riconosciute necessità di contenimento della specie storno, forme di prelievo giustamente limitate nei tempi e nei capi, ma esercitate attraverso forme di caccia tradizionali, tecnicamente ed eticamente corrette, in grado di rendere possibile la realizzazione del controllo pianificato della specie a salvaguardia delle colture e, al contempo, di tutelare l’immagine della caccia e la dignità dei cacciatori”.
Fonte: Federcaccia