Caccia alle Anatre: Un’avventura spagnola tutta da vivere, a pochi passi dall’Italia eppure immersi in un’atmosfera ancestrale e selvatica nella quale habitat selvatici agli estremi si mescolano e si fondono con arte. Anatre, pernici, cinghiali e conigli selvatici saranno i sovrani di una natura che in Catalunya impera.
Oggi seppure virtualmente abbandoniamo l’Italia per volare alla volta della favolosa Catalunya, nei pressi del delta del fiume Ebro, e nei dintorni di un favoloso parco naturale abbracciato da una flora serpeggiante e dal mare. Meta turistico venatoria che ogni anno richiama moltissimi cacciatori, il Coto de Caza La Alfacada, confina con il Mar Mediterraneo, con il fiume Ebro e con ettari di terra tutti coltivati a grano per un’estensione totale di 267 chilometri.
Sono queste situazioni naturalistiche ad aver creato un habitat naturale per la vita di numerosi uccelli acquatici che abitano i dintorni della bellissima Isla de Buda, divisa fra risaie, laghi e acquitrini: non di rado viene descritta come location fra le più belle al mondo, seconda solo al delta dell’Okawango, nella più lontana Botswana.
La convivenza fra la Isla e il coto de Alfada è pacifica ed antica, una sorta di collaborazione naturale che rende ancora più appetibile la zona. I favolosi uccelli che abitano laghi e acquitrini trovano nel coto La Alfacada un ottimo habitat nel quale nidificare: cacciatori, fotografi e birdwatcher potrebbero letteralmente impazzire di gioia. Si potranno incontrare germani reali, fistioni turchi, canapigile, starne, cavalieri d’Italia, sgarzette, gallinelle d’acqua, folaghe e la pernice di mare che nidifica, per quel che riguarda l’Europa, solo qui. Non di rado è possibile inoltre incontrare il raro pollo sultano: insomma una vera e propria gioia per gli occhi.
Tanta è la varietà e la quantità di germani che nidificano in zona, che non di rado vengono organizzate battute di caccia di controllo extra, che hanno lo scopo di riequilibrare la distribuzione dei volatili presenti nella zona. D’altronde gli acquitrini profondi al massimo 50 centimetri e i canneti sono un ambiente ideale per la vita non solo dei germani reali, delle starne e dei cavalieri d’Italia, ma anche e soprattutto per la riproduzione e la presenza delle specie acquatiche, sia che si parli di palmipedi che di trampolieri e anatre.
Poco distante dal coto de coza La Alfacada ne sorgono altri 3: il Mas del Coll, il coto Vallibous e il coto Rossell per una varietà di scelta davvero invidiabile.
Il Mas del Coll dista circa 60 chilometri dal coto La Alfacada e scivola verso l’interno: nasce circa a 650 metri d’altezza sul livello del mare e da sempre è casa di aquile ed avvoltoi che amano le montagne rocciose e vi nidificano. L’habitat è comunque abitato non solo da zone rocciose, ma anche da pinete e boschi di querce dove non di rado è possibile incontrare pernici rosse, macchia mediterranea e piante aromatiche e medicinali. Nel territorio scorre il Rio Servol, ben frequentato dal colombaccio e raggiunta l’antica Masia di pietra detta Mas del Coll è possibile avere una visuale della collina davvero suggestiva, che spazia fino al raggiungimento del mare.
Non è di minor fascino il coto de caza Vallibous, poco distante dagli altri due e con un carattere decisamente più montano. Il territorio è caratterizzato da profumati boschi di quercia nana e non manca la spinosa e profumatissima ginestra selvatica: la location è casa della pernice rossa.
Infine il coto Rossell è particolarmente apprezzato dagli amanti del tordo, già ce il territorio si divide equamente fra uliveti e montagne. Il mare lo si può solo intravedere a distanza e l’habitat semi montano è davvero apprezzatissimo, profumato di macchia mediterranea e piante aromatiche. Capre montesi e pernici rosse qui sono di casa.
Insomma non c’è che l’imbarazzo della scelta che può essere naturalmente indirizzata, specie se il viaggio ha carattere venatorio, dalle possibilità di caccia: gli ospiti del coto La Alfacada potranno dedicarsi alla tipica caccia alle anatre nel lago da botti gemelle, un’emozione che alcuni descrivono impareggiabile, alla caccia ai beccaccini in appostamento o con tecnica vagante, o cimentarsi nella caccia ai rallidi e acquatici in genere. Agli ospiti dei restanti coti de caza è riservata la caccia ai tordi, alle pernici rosse con cane, ai conigli selvatici e al cinghiale e selvaggina varia. Per tutti invece è previsto vitto, con tanto di colazioni, pranzi e cene, alloggio e pernottamento e uscite di caccia per un’avventura mediterranea davvero indimenticabile.
Se questo viaggio, per ora del tutto virtuale, ti ha regalato un certo fricicorio il consiglio è tener ben presente i calendari venatori della zona secondo i quali la caccia è consentita fra ottobre e gennaio e in alcuni casi febbraio.