Qualcosa si muove dopo la lettera inviata da Federcaccia Campania ai Capigruppo in Consiglio Regionale per sollecitare una presa di posizione a favore di un allentamento dei rigidissimi limiti al movimento previsti nella Regione dal governatore De Luca almeno per quelle attività, come la caccia, che si svolgono all’aperto e con modalità da garantire il massimo rispetto delle norme Anti Covid, a partire dal distanziamento. “L’attività venatoria ha subito ingiustificate limitazioni, sino ad oggi, indipendentemente dalla classificazione cromatica della Regione Campania, rispetto ad altre attività sportive, in quanto il suo svolgimento viene effettuato in aree molto vaste, spesso in forma individuale e senza rischi di assembramento”.
Lo ha scritto in una interrogazione all’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, la capogruppo di Forza Italia, Annarita Patriarca. Che prosegue sottolineando come “Le prescrizioni al momento previste dalla Regione Campania, attualmente in fascia arancione, impediscono – continua l’interrogazione – a decine di migliaia di cacciatori di poter esercitare l’attività all’interno del proprio comune di residenza anagrafica. Tale disparità di trattamento influisce in maniera disomogenea tra soggetti che versano eguali ed onerosi pagamenti per le concessioni rilasciate dallo Stato, dalla Regione e dall’ATC, a differenza, altresì, di chi già attualmente può invece praticare attività motorie o sportive come la Mountain Bike, trekking, corsa, etc… anche al di fuori del comune di residenza, in assenza di concessioni”. Per Forza Italia “i divieti previsti dalla Regione e la mancanza di fattibili previsioni creano problematiche, disparità e inevitabili conflitti all’interno del variegato mondo venatorio, con il solo risultato di un clima di protesta generalizzata”.
Analoga posizione è stata avanzata dal Consigliere regionale Diego Venanzoni, Gruppo De Luca Presidente, che rivolgendosi all’Assessore all’agricoltura Nicola Caputo, richiede la possibilità di esercitare l’attività venatoria nell’Atc di residenza venatoria, sottolineando la necessità e l’utilità del suo svolgimento. “In considerazione dell’importanza rivestita per l’interesse pubblico – scrive Venanzoni – l’attività venatoria non può essere soggetta alle prescrizioni sugli spostamenti, ma va consentita in tutti i comuni ricadenti negli ATC di iscrizione, ancorché diversi da quelli di residenza anagrafica”.