La nota dell’assessore Caputo
“Via libera alla rimodulazione del Calendario Venatorio 2022/2023 che ha modificato i periodi venabili per quelle specie per le quali la normativa nazionale lo prevede. Inauguriamo un nuovo indirizzo ispirato al buon senso e al rigore scientifico – Lo ha annunciato – l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, dopo l’approvazione della delibera di modifica del calendario venatorio da parte della Giunta regionale della Campania.
Le specie interessate
La nuova riformulazione del calendario, anche in considerazione dell’attuale andamento meteorologico, prevede l’apertura della caccia al 18 settembre per le specie Alzavola, Canapiglia, Codone, Folaga, Porciglione, Germano reale, Gallinella d’acqua, Marzaiola, Fischione, Mestolone, Beccaccino e Frullino e al 21 settembre 2022 per le specie Fagiano e Quaglia, discostandosi dal parere ISPRA per le seguenti motivazioni: “La data di apertura della stagione venatoria alla terza domenica di settembre (18 settembre 2022), risulta compatibile infatti, con il periodo di fine della riproduzione e della dipendenza della prole, come definito dal documento “Key Concepts”, per tutte le specie di avifauna oggetto di prelievo. In riferimento alle specie Quaglia e Fagiano, per le quali, il 18 settembre è formalmente il terzultimo giorno della decade finale del periodo della riproduzione, la Campania ha scelto l’apertura il 21 settembre, facendo così venir meno, per tali specie, qualunque sovrapposizione tra periodo riproduttivo e periodo di caccia”.
Le motivazioni delle modifiche
L’obiettivo, condiviso con il presidente Vincenzo De Luca, è stato quello di trovare soluzioni eque per tutti gli stakeholder. Il settore faunistico-venatorio – conclude l’assessore Caputo – è di vitale importanza per la Campania e coinvolge direttamente l’ambiente, il patrimonio più importate che abbiamo. Il nuovo indirizzo dovrà essere ispirato solo dal rigore tecnico-scientifico, che ci consente di avere un prelievo venatorio compatibile con le vigenti normative e sostenibile con le disposizioni ambientali europee ed italiane più avanzate anche attraverso una maggiore interazione con l’Osservatorio faunistico venatorio regionale” (Regione Campania).