Il Servizio Foreste, Montagna, Sistemi Naturalistici e Faunistica della Regione Umbria ha pubblicato una determinazione dirigenziale che riguarda la caccia in braccata ai cinghiali. I piani di abbattimento previsti per ogni distretto non sono stati raggiunti, inoltre continuano ad essere numerose le segnalazioni di danni alle produzioni agricole da parte degli ungulati.
Il contenimento dei selvatici è iniziato ieri e proseguirà anche il 13, 18, 20, 25 e 27 gennaio nei distretti e nei settori assegnati dagli Ambiti Territoriali di Caccia (Perugia 1, Perugia 2 e Terni 3). Il metodo scelto è quello della braccata: sono state autorizzate le squadre cinghialiste inserite nei registri degli ATC, senza dimenticare che gli interventi dovranno avvenire in presenza di guardie venatorie volontarie o altri organi di vigilanza.
Tra l’altro, le battute di contenimento autorizzate vanno effettuate limitatamente al completamento del piano di abbattimento considerato come obiettivo minimo e superabile in eccesso senza limitazioni. La determinazione dirigenziale parla anche del rispetto delle norme che regolano la normale giornata di caccia e ovviamente il regolamento regionale 34 del 1999 (“Prelievo venatorio della specie cinghiale”). Le stazioni dei Carabinieri Forestali che sono competenti nel territorio umbro sono state informate dell’attività.