L’Argentina è un paese che racchiude in sé molte tradizioni conosciute in tutto il mondo. Nell’ambiente dei cacciatori questo paese è famoso, senza’altro, per le possibilità che offre per il turismo venatorio. Gli ambienti naturali e la fauna dipingono un quadro magico e spettacolare.
Il nome “Argentina” deriva dal latino argentum (argento). Quando i primi conquistadores spagnoli scoprirono il Río de la Plata rimasero sbalorditi dai suoi riflessi argentei e da alcuni ricchi ritrovamenti (infatti in Spagnolo, Rio de la Plata significa proprio Fiume dell’Argento), e chiamarono il suo estuario Mar Dulce (‘Mare Dolce’).
E’ repubblica federale dell’America meridionale, divisa in 23 province ed un distretto federale, le cui competenze sono quelle di stati federati. L’Argentina occupa una superficie continentale di 2.766.890 km², compresa fra la catena delle Ande a ovest e l’Oceano Atlantico meridionale a est e a sud. Con una lunghezza di quasi 3.700 km da nord a sud, e 1.400 km da est a ovest (valori massimi), può essere sommariamente divisa in quattro parti: le pianure fertili della Pampa nel centro del paese, fonte del benessere agricolo argentino; il plateau della Patagonia nella metà meridionale fino alla Terra del Fuoco; le piane subtropicali del Gran Chaco a nord e la catene delle Ande lungo il confine occidentale con il Cile.
I principali fiumi dell’Argentina sono: Pilcomayo, Paraguay, Bermejo, Colorado, Río Negro, Salado, Uruguay e il più grande tra tutti, il Paranà. Ci sono diversi grossi laghi in Argentina, molti dei quali in Patagonia. Tra questi i laghi Argentino e Viedma nella provincia di Santa Cruz, Nahuel Huapi nel Río Negro e Fagnano nella Terra del Fuoco, e Colhué Huapi e Musters nella provincia di Chubut.
L’Argentina presenta una notevole varietà di climi, il quale, di norma, è in prevalenza temperato, con punte che vanno dal subtropicale a nord al subpolare nell’estremo sud. Il nord del paese è contraddistinto da estati molto calde e umide, con inverni miti e secchi, ed è soggetto a periodiche siccità. La parte centrale ha estati calde con temporali e inverni freschi, mentre le regioni meridionali hanno estati fresche e inverni freddi con grandi nevicate, specialmente nelle zone montagnose. Le zone più elevate, a tutte le latitudini, conoscono condizioni climatiche più rigide.
Occorre ricordare che le regioni meridionali, in particolare l’estremo sud, hanno lunghi periodi di luce solare che vanno da novembre fino febbraio della durata di circa 19 ore, e notti lunghe da maggio ad agosto.
Il territorio Argentino viene considerato una vera e propria sfida per il cacciatore, soprattutto se dilettante, per la vastità delle “pampas” e per la quantità di fauna presente, anche se alcune testimonianze di chi ha effettuato turismo venatorio in questo paese, affermano che la bellezza dei paesaggi avvolge il visitatore consentendogli un buon adattamento.
La legge argentina non prevede un numero preciso di prede che si possono abbattere, ma esiste un numero massimo di cartucce da sparare.
Le specie che si possono incontrare durante le battute di caccia sono, tra le più presenti, anitre e pernici di diversa varietà, lepri, puma, bufali ed antilopi neri.
Una delle are maggiormente battute dai cacciatori europei è la provincia di Santiago dell’ Estero, nord est argentino, considerato un vero paradiso per il cacciatore sportivo, con una grande zona boschiva dove si trovano numerosissime colombe di tre specie diverse. Qui la caccia alla colomba è permessa durante tutto il anno e non esiste una quantità massima di uccelli da abbattere.
In tutto il territorio argentino la caccia viene distinta in minore e maggiore.
Per la prima modalità le specie da comprese sono : la Pernice (da effettuarsi con i cani), la Frondosa copettona (800 grammi di peso; si nasconde nell’erba), lepri e anitre (di tre specie : Cappucini, le Goline e le Anatre da granoturco).
Per la modalità caccia maggiore occorre fare una distinzione tra gli animali autoctoni e allogeni.
La selvaggina autoctona comprende il puma, il caprioletto, il maiale del bosco con collana, il maiale con le labbra ed il tapiro. La selvaggina allogena, ossia quella importata da altre nazioni, comprende il cervo rosso, il cervo indiano, le antilopi nere, il bufalo dell´ India, l’agnello quattro corna ed, infine, il capretto selvaggio.
Un’altra interessante zona di caccia è Victoria, nella provincia dell’Entre Ríos, la quale è situata a 230 miglia a nord ovest della Città di Buenos Aires. Anche questa zona viene reputata uno dei luoghi preferiti per cacciatori di anatre, presenti in molte varietà.
Ulteriore modalità di caccia è quella al cinghiale con il Dogo Argentino, cane da caccia grossa tipico di questo paese. Nella sezione cani e cacciatori potete trovare un articolo dedicato a questa razza.
In definitiva, l’Argentina offre molte possibilità di trascorrere un periodo di vacanza dedicato alla caccia, con la possibilità di vedere paesaggi meravigliosi ed avere un’abbondanza di selvaggina da cacciare.
Sicuramente le spese per il viaggio, soprattutto il biglietto aereo, non saranno economiche, ma ogni centesimo sarà speso bene. Buon viaggio!