È indubbiamente una grande soddisfazione per la Federcaccia Nazionale e Federcaccia Abruzzo, unica associazione a presentare ricorso al TAR, la decisione presa all’unanimità dalla Giunta regionale abruzzese nella seduta del 9 ottobre di introdurre nel Calendario Venatorio regionale 5 specie classificate come cacciabili, inspiegabilmente e immotivatamente non inserite nella precedente versione, ovvero canapiglia, codone, mestolone, moriglione e frullino.
La decisione è conseguente al ricorso avanzato su questo e su altri punti da Federcaccia avanti il Tar Abruzzo, che con Decreto 211/2018 – così come riportato dalla Delibera – aveva espresso alla Regione la necessità di riconsiderare il calendario venatorio in considerazione delle specie adesso inserite, oltre a combattente e moretta per le quali la Regione ha deciso invece di conformarsi al parere espresso da Ispra. Federcaccia aveva deciso di ricorrere davanti a quello che giudicava una penalizzazione ingiusta e priva di significato nei confronti dei cacciatori, pur nelle critiche di quasi tutte le altre AAVV regionali che non ritenevano evidentemente importanti e di sufficiente interesse venatorio queste specie.
I fatti – e la magistratura – ci hanno dato ragione anche questa volta, così come sullo stesso argomento accadde nel 2016 in Piemonte. Da sottolineare, aldilà del risultato concreto, l’affermazione del principio che anche le associazioni venatorie possono – e devono – impugnare i calendari venatori se questi sono penalizzanti nei confronti di un sostenibile esercizio della caccia, così come il fatto che è necessario venga messo un punto fermo sulle competenze delle Regioni in merito alla riduzione dell’elenco delle specie cacciabili e dei tempi di caccia, con disposizioni ingiustificate e ingiustamente limitanti per i cacciatori. Restiamo in attesa delle decisioni del TAR, per tutte le altre questioni che Federcaccia aveva posto all’attenzione dei Giudici Amministrativi.