Caccia: molti italiani hanno la passione per la caccia ma quanto costa ai cacciatori praticare questa passione? Spesso fino a 318 euro per cacciare fuori regione.
L’avvio della stagione della caccia è ormai alle porte e gli appassionati dell’attività venatoria devono fare i conti con contributi e balzelli da versare ai diversi enti di competenza. Infatti, tranne il costo fisso della tassa di concessione governativa, pari a 174 euro, oltre ai costi per porto d’armi e marche da bollo per la licenza, molte sono le voci di spesa variabile, con impennate notevoli per chi decide di cacciare oltre i confini della propria regione.
La stangata vera e propria arriva, infatti, per i cacciatori che vogliono esercitare l’attivita’ venatoria al di fuori della loro regione di residenza. Le aree all’interno di ogni territorio regionale, infatti, sono divise sotto la denominazione di ATC, Ambiti Territoriali di Caccia. Per cacciare in ciascun Ambito territoriale, occorre pagare una cifra annuale che varia, anche sensibilmente, da zona a zona.
Il costo che deve affrontare un cacciatore extraregionale è però ben più alto di quello richiesto ad un residente: in Puglia, ad esempio, un cacciatore proveniente da un’altra regione arriva a spendere 84 euro, a fronte dei 42 richiesti ai locali. In Toscana, nella provincia di Arezzo, se un cacciatore locale spende circa 51 euro per muoversi all’interno del proprio ambito, per gli extraregionali il costo lievita notevolmente: chi proviene dal Lazio, ad esempio, è tenuto a pagare, oltre ai 51,60 euro, un balzello di ben 100 euro. Anche l’Abruzzo applica una differenziazione consistente tra locali e non: 60 euro per i residenti e 100 per chi proviene da altre regioni.
10 agosto 2013
Fonte: Adnkronos