Ieri 28 Settembre la Giunta della provincia di Grosseto si è riunita per fornire le linee guida riguardanti sia gli ambiti territoriali che i tempi e le modalità di svolgimento della caccia al cinghiale in forma singola nei terreni non votati.
Il presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras, spiega: “Aumentano le segnalazioni dei danni provocate dai cinghiali alle colture agricole. Possibile la caccia in forma singola nei terreni non vocati a partire dal 1° ottobre”.
Proprio in considerazione dell’aumento delle segnalazioni di danni alle colture agricole causati dall’eccessiva presenza di cinghiali registrato nel 2011, lo scorso mese di luglio il Consiglio provinciale aveva approvato l’inizio anticipato della caccia al cinghiale in battuta nel territorio non vocato già a partire dal 23 ottobre mentre la caccia in forma singola nel territorio non vocato era stata prevista per il 1° ottobre.
Marras continua su dati relativi ai danni causati dai cinghiali: “Nel 2009 si è avuto il minor importo di danni mai registrato nel corso degli ultimi 12 anni e nel 2010 la situazione si è mantenuta sotto controllo. Ma nel corso del 2011 si sta verificando un aumento dei danni, anche se conosceremo l’importo totale solo nel 2012. Da qui la decisione concordata con agricoltori e cacciatori, interessati alla gestione delle popolazioni di cinghiale, di allungare il periodo di caccia. Se infatti si può intervenire con i contenimento durante tutto l’anno, è tuttavia vero il controllo delle popolazioni è sicuramente più efficace durante il periodo della caccia”.
Secondo le linee guida previste dall’ultimo aggiornamento del Piano faunistico, in considerazione dell’accertata incompatibilità della presenza di cinghiali sia con le colture agricole che con altre specie selvatiche e con l’ambiente, viene stabilito che nei territori non vocati la presenza di questa particolare specie venga ridotta drasticamente e nel possibile addirittura eradicata.
Caccia in forma singola. La caccia al cinghiale nel territorio non vocato potrà essere svolta nel periodo dal 1° ottobre 2011 al 30 gennaio 2012, in tutte le aree esterne, dai singoli cacciatori che daranno la propria disponibilità nei confronti degli Ambiti Territoriali di Caccia a realizzare opere di prevenzione dei danni mediante difese passive. Sono da escludersi le aree di influenza dei distretti e di tutti gli istituti pubblici e privati ad eccezione delle Aree Faunistiche Venatorie.
La caccia al cinghiale nei territori non vocati dovrà essere svolta singolarmente dal cacciatore che abbia diritto di accesso all’ATC, indossando un giubbetto ad alta visibilità o altro indumento con le medesime caratteristiche, anche con l’uso di propri cani ma senza la collaborazione di altri cacciatori singoli. Nel solo mese di gennaio non è ammesso l’uso del cane.
Contributo di 10 € a carico dei cacciatori. La Giunta provinciale ha anche fissato un contributo di 10 euro da pagare da parte dei cacciatori iscritti alle squadre di caccia al cinghiale o alla caccia di selezione a cervidi e bovidi; i contributi raccolti saranno utilizzati dall’ATC per realizzare del il piano di gestione e prelievo.
Con le modifiche introdotte dal nuovo Regolamento regionale in materia faunistico-venatoria la competenza per i contributi è stata affidata alla Provincia, anziché all’ATC, in modo da poter uniformare il contributo nei tre ATC provinciali nonostante la differenza di densità di cacciatori nelle varie province di appartenenza agli stessi ATC. La quota potrà essere maggiorata dall’Atc per motivi gestionali e potrà altresì essere aumentata per i cacciatori non residenti nei comuni della Provincia.
Il nuovo regolamento regionale prevede inoltre le cosiddette “disposizioni provinciali” in merito all’assegnazione delle aree di battuta per le squadre di caccia al cinghiale. Riguardo ai possibili metodi di assegnazione delle aree di battuta sono considerati il sorteggio giornaliero, la rotazione programmata e l’assegnazione diretta.
Per quanto concerne l’eventuale assegnazione diretta delle aree di battuta alle squadre è necessario un preventivo accordo di tre quarti dei partecipanti alle battute nella precedente stagione venatoria con arrotondamento al numero intero superiore.
Infine il competente Ufficio della Provincia avrà il compito di stabilire se i piani annuali di gestione da parte dei distretti non siano stati rispettati sia per mancata realizzazione che per l’eventuale aumento dei danni nell’area circostante i distretti rispetto all’anno precedente; in quest’ultima ipotesi lo stesso Ufficio sospenderà l’assegnazione diretta e deciderà per quanto riguarda l’assegnazione delle aree di battuta.