La doppietta Bristol .577 Nitro express della Zanardini è un’arma estrema, per la caccia estrema. Gli accorgimenti meccanici e le incisioni con le quali è abbellita, rendono quest’arma unica nel suo genere. Nonostante il pesante munizionamento previsto per il Bristol, all’atto dello sparo si ha la sensazione di totale controllo e bilanciamento.
In casa Zanardini non si fanno mancare nulla e sono costantemente alla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche, la fine di offrire sul mercato fucili dalla elevata qualità conservando la lavorazione artigianale. E’ questo il caso del Bristol calibro .577 Nitro express, una doppietta express a canne giustapposte. Questo fucile, da molti esperti del settore armi, viene considerato non alla portata di tutti, sia in relazione allo sparo, sia per gli ingenti costi per l’acquisto delle cartucce per express.
Il Bristol .577 Nitro express è un’arma esclusiva, con una grande anima che fa riferimento alla tradizione armiera inglese dell’epoca d’oro ma che, contemporaneamente, beneficia di destrezze stilistiche e meccaniche destinate a rendere più piacevole l’uso e l’estetica dell’arma stessa. I fucili prodotti dalla Zanardini vengono personalizzati, in base alle delle richieste del richiedente. La bascula è studiata per sopportare le reazioni del poderoso calibro senza, però, eccedere con gli ingombri generati dai quasi 500 kgm di energia erogati con ogni colpo. Ogni express di grosso calibro presenta i medesimi problemi inerenti alle sezioni resistenti, le quali devono essere generose per garantire la massima robustezza e durata nel tempo: tutto ciò, necessariamente, implica una rilevante pesantezza di linee. La fine di evitare questa anomalia, la Zanardini ha progettato il profilo della bascula in grado di alleggerire il più possibile il profilo delle parti non sottoposte a sollecitazioni: la tavola di bascula conserva un ottimo spessore, attraverso i proporzionati rinforzi laterali a forma di “S” che si congiungono ai seni, mentre il petto ha un gradevole profilo arrotondato che divide nettamente dai profili squadrati delle cartelle.
Queste ultime ospitano un classico acciarino a molla indietro tipo Holland & Holland. Lo scatto è del tipo bigrillo, con il grilletto anteriore snodato per eludere danni al dito indice all’atto del rinculo della seconda canna. Il peso di sgancio è di 2.500 grammi per la prima canna e 3.000 per la seconda. Nonostante tutto, nell’imbracciare il Nitro .577 si ha la sensazione di una maggiore leggerezza, ottenuta attraverso il funzionamento secco e rapido, dalla posizione dei grilletti. La chiusura è una triplice Purdey, composta da una coppia di tasselli inseriti dentro i ramponi sotto le canne e da un terzo tassello superiore, che impegna un’appendice sporgente dal centro delle culatte. Gli estrattori automatici hanno un eccellente dispositivo di espulsione, che partecipa ad aumentare il valore intrinseco dell’arma. L’apertura è affidata alla classica chiave superiore, dietro alla quale è posto il cursore della sicura. Questa doppietta, nell’esaminarla da vicino, si presenta mastodontica, ma questa sua particolarità non deve trarre in inganno il tiratore. Le canne assemblate a demibloc, presentano lo stesso spessore per tutta la loro lunghezza, al punto da sopportare con sicurezza alcuni colpi sparati in successione senza scaldarsi più di tanto, senza tener conto dei cento grani di polvere bruciata ogni volta per sparare un proiettile che pesa il quadruplo di quello di un .308 Winchester.
Sia per aspetto e realizzazione, la leva di sgancio dell’astina denota una pregevolezza unica. Sprovvista di molla, necessita di essere ruotata di 90° per liberare il pezzo e scorre in una sede scavata soltanto dal lato del movimento, al fine di essere in parte protetta dal legno nel momento in cui si trova in posizione di chiusura. La sua faccia superiore e quella della piastra alla quale le si contrappone sono finite a bastoncino ed il legno è in noce europeo, il quale presenta venature di pregio e un’ottima finitura a olio. Il calcio è abbastanza dritto, ma è provvisto di un’appoggiaguancia. L’impugnatura è del tipo pistola, con pannelli zigrinati a mano. La coccia è decorata da una bella tabacchiera, adibita ad ospitare i percussori di ricambio. La linea della pala è slanciata e filante, quest’ultima accresciuta ulteriormente dall’astina bassa e corta, che si dissolve verso la metà delle canne.
Imbracciando il Bristol calibro .577 Nitro express ci si renderà conto di quanto sia rapido e confortevole: infatti il fucile trasmette una rapida sensazione di controllabilità. Per quanto riguarda il peso, quest’ultimo si aggira intorno ai 5.000 grammi, una cifra notevole, anche se il bilanciamento per una doppietta di questo tipo è più che soddisfacente. Anche la tecnologia e l’innovazione hanno trovato spazio in quest’arma dall’anima tradizionale: ad esempio il calciolo in gomma, progettato dallo stesso Zanardini in collaborazione con un’azienda specializzata nel settore, è completamente nuovo. Il materiale di cui è composto lo rende morbidissimo ed ha una struttura a resistenza differenziata, ossia si comprime progressivamente all’atto dello sparo fino ad assorbire fino al 40% dell’energia di rinculo. Sparando un elevato numero di colpi consecutivamente, si avrà comunque la sensazione di stabilità senza dover ricorrere a freni di bocca. Tutta la bascula è intere mante arricchita da incisioni, la punta di diamnte delle lavorazioni in casa Zanardini: un elefante in vista frontale occupa una buona metà del petto di bascula, mentre altri cinque pachidermi (due sul lato sinistro e tre sul lato destro), inseriti in un ambiente floreale, sono cesellati a mano sulle cartelle.
Le decorazioni interessano anche la leva di sgancio dell’astina con relativa piastra di battuta, la protezione della coccia, la guardia e i grilletti, il primo e l’ultimo tratto delle canne, la rampa del mirino e quella ancora più lunga della tacca di mira. Presenti anche due scritte in corsivo, le quali sono riportate in oro sulle canne, consentono di riconoscere il costruttore ed il legittimo proprietario di questo fucile. Il Bristol, essendo destinato alla distanza di tiro ridotta, non prevede l’installazione di ottiche di mira. Il mirino, compatto e squadrato, sovrasta una generosa rampa presentando il classico riferimento cilindrico in ottone che permette di trovare facilmente il corretto allineamento anche in condizioni di scarsa luminosità. La tacca di mira è in posizione abbastanza arretrata e risalta al termine di una solida rampa in acciaio. La prima foglietta si può registrarla in derivazione, ma non reclinabile. La distanza per la quale è tarata coincide a 25 metri e la faccia in direzione del tiratore è finemente zigrinata, in modo da evitare i riflessi. Subito dietro ci sono le due fogliette ribaltabili, più alte, destinate al tiro sui 50 e sui 75 metri. Provato al poligono, il Bristol calibro .577 Nitro express ha dato ottimi risultati in relazione alla rosata, anche se 80 metri sono da considerarsi praticamente il limite massimo di utilizzo. I due colpi, sparati con munizioni commerciali Kynoch con palla di 750 grs, sono distanti tra loro circa 60 mm.
In sostanza la risposta del fucile è ottima. Le cartucce, sebbene siano certamente potenti, producono una spinta poderosa che, però, non è secca come quella, per esempio, del .30-378 Weatherby magnum o del .300 Remington Ultra magnum. Anche se il rilevamento è vistoso, l’allineamento si recupera con buona rapidità attraverso il corretto bilanciamento e l’ottima sagoma della calciatura. Le caratteristiche balistiche rendono bene l’idea delle potenzialità di quest’arma: .577 Nitro express Kynoch con palla da 750 grs: V0=1.457 ft/sec, (444 m/sec), E0= 3.685 ft.lbs (489 kgm). Il Bristol è un express destinato alla caccia più estrema, poiché esso stesso è da considerarsi estremo.