Caccia: la Provincia di Genova ha approvato il nuovo Piano Faunistico Venatorio valido per il territorio provinciale.
La fotografia del piano (molto dinamica, perché nei cinque anni di durata sarà sottoposto a monitoraggi annuali, utilizzando 33 indicatori diversi, sul rispetto e l’efficacia delle azioni e degli indirizzi e ad aggiornamenti e revisioni più globali fra due anni e mezzo) dice che del territorio protetto per la fauna e vietato alla caccia fanno parte dieci oasi (aree con funzioni di rifugio, sosta e riproduzione per gli animali selvatici per favorirne l’insediamento e la diffusione naturale), altrettante zone di ripopolamento e cattura (per la riproduzione allo stato naturale e le catture controllate di esemplari da immettere sul territorio, rispettando le condizioni di ambientamento per ricostituire la densità faunistica ottimale secondo i criteri previsti), due valichi montani a tutela degli uccelli migratori, oltre alle pareti di roccia dove nidificano volatili di specie protette e interesse naturalistico, le zone per l’addestramento dei cani, le aree di bosco che hanno subito incendi, i parchi, le foreste demaniali, le aree delle aziende faunistico-venatorie, le fasce di rispetto intorno alla rete stradale e ferroviaria (50 metri) e intorno alle abitazioni (cento metri).
Fra le oasi due sono di nuova istituzione: quella di Forte dei Ratti, nel genovese, e quella di Punta Manara-Vallegrande nel levante (che comprende la zona a valle dei sentieri di Punta Manara e la fascia più costiera per Vallegrande). “Le nuove zone di protezione – dice Piero Fossati – sono dedicate in particolare all’avifauna di ambiente mediterraneo e sono le uniche esistenti oltre al promontorio di Portofino in tutta la Provincia. Come abbiamo specificato con l’assessore Briano in una recente lettera ai sindaci, queste oasi non comportano alcun tipo di vincolo per il territorio, escluso il divieto di caccia. L’impegno per realizzare il nuovo piano è stato molto complesso e abbiamo incontrato anche qualche incomprensione iniziale e qualche spiacevole travisamento dei fatti, ma crediamo di aver ottenuto con il contributo di tutti uno strumento importante ed efficace per armonizzare la tutela faunistica e le attività agricole e venatorie”.
Per quanto riguarda le zone di ripopolamento e cattura sono due le modifiche principali, entrambe richieste dagli Atc: la zona di Val Noci, complessivamente ampliata rispetto al precedente piano faunistico, e quella di Roccagrande (fra Val Petronio e Val Graveglia) che accorpa le precedenti zone di Rocca dell’Aquila e del Biscia-Bocco. I due valichi montani di protezione per i migratori sono il Turchino e i Giovi. Sul territorio esiste anche una zona di protezione speciale (Beigua-Turchino) affidata alla gestione del Parco del Beigua. Deriva da una specifica direttiva Ue sulle misure di conservazione degli uccelli e limita, senza vietare, l’attività venatoria.
Il nuovo piano è stato trasmesso alla Regione per le verifiche di congruenza agli indirizzi faunistico venatori regionali, ai Comuni per l’affissione agli albi pretori, è stato pubblicato sul sito internet della Provincia e lo sarà nei prossimi giorni anche sul Bollettino ufficiale della Regione Liguria.
12 marzo 2014
Provincia di Genova