Anche in provincia di Genova prevista l’apertura della caccia al cinghiale per domenica 16 settembre; 11.000 i capi da abbattere. Fossati: “Danni sempre più ingenti, essenziale ridurne il numero”.
Si apre domani la caccia nella provincia di Genova ove è previsto l’abbattimento di 11.000 cinghiali di cui 5.700 nel territorio compreso tra il ponente e le valli genovesi, e 5.300 nel territorio di levante. L’aumento del numero di capi di cinghiale da abbattere è stata fissata dal Comitato Tecnico Faunistico Venatorio sotto la coordinazione della Provincia di Genova con la partecipazione dei rappresentanti delle Associazioni Venatorie, Agricole, Ambientaliste, dell’Università e del Corpo Forestale dello Stato.
Il Commissario straordinario della Provincia di Genova sulla questione ha spiegato, “Il numero dei capi cacciabili è stato incrementato perché i danni sempre più pesanti e le richieste di interventi del mondo agricolo ormai non si contano e un prelievo dei cinghiali più specifico e consistente ha proprio l’obiettivo di salvaguardare, per quanto ancora possibile, le attività agricole del territorio”.
Facendo riferimento al ricorso riguardante il Calendario Venatorio presentato dagli ambientalisti, Fossati ha affermato “Ho il massimo rispetto per le legittime posizioni e convinzioni di tutti ma auspico vivamente che il ricorso non pregiudichi l’attività di riduzione e controllo dei cinghiali, assolutamente essenziale perché il loro numero è cresciuto a dismisura”.
Infine Fossati conclude richiamando al buonsenso tutti coloro che “in barba a tutti i divieti continua a nutrire vicino alle case i grossi ungulati, sempre più frequenti anche nelle aree urbane del levante da Rapallo a Chiavari, da Lavagna a Sestri Levante. Per questo oltre al prelievo venatorio per ridurne il numero è necessario intensificare la sensibilizzazione dei cittadini perché evitino assolutamente di portare cibo ai cinghiali, animali che sono e restano selvatici e vicino alle case sono fonte imprevedibile di pericolo per gli abitanti e mettono a rischio anche la viabilità e la sicurezza stradale”.