Caccia: Friuli Venezia Giulia, bocciato il ricorso al Tar presentato dalle associazioni ambientaliste ed animaliste volto a fermare l’attività venatoria.
Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha bocciato il ricorso presentato dalle associazioni anticaccia volto a bloccare l’attività venatoria nella regione poiché considerato inammissibile; la Lac è andata oltre il proprio statuto, non può far valere in giudizio una posizione giuridica altrui.
La caccia in Friuli Venezia Giulia non si fermerà . I giudici del Tribunale amministrativo regionale del Friuli Venezia Giulia hanno deciso di respingere il ricorso proposto dalla associazione animalista Lac, in collaborazione con Lipu, Lav, Legambiente e Wwf, con il quale si chiedeva di sospendere l’attività venatoria in attesa che l’Amministrazione regionale avesse approvato il Piano faunistico-venatorio.
Ancor prima della sentenza la Giunta regionale aveva già approvato, lo scorso 3 luglio, il Piano Faunistico regionale con successivi provvedimenti attuativi ma la motivazione della bocciatura del ricorso riguardano invece proprio la sfera di competenza della Lac, i giudici infatti hanno evidenziato nella sentenza di respingimento che lo statuto dell’associazione anticaccia ha lo scopo di promuovere l’abolizione della caccia, la difesa della fauna, il riconoscimento dei diritti soggettivi di tutti gli animali e la conservazione e il ripristino dell’ambiente. Da ciò consegue che gli interessi dei proprietari dei fondi suscettibili di essere attraversati dai cacciatori eccedono gli scopi perseguiti e tutelati, anche in sede giudiziale, dalla Lac. E di regola non si può far valere in giudizio una posizione giuridica altrui.
( 5 agosto 2015 )
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