Caccia a Forlì: anche il Consiglio di Stato da ragione alla Provincia sul Calendario Venatorio e rigetta la richiesta di sospensione cautelare.
La Provincia di Forlì-Cesena vince, anche in secondo grado, per quanto riguarda la richiesta di sospensione dei calendari venatori. Il Consiglio di Stato, nell’udienza di martedì a Roma, ha confermato il rigetto, già deciso alla fine di luglio dal TAR dell’Emilia-Romagna, della richiesta di sospensione cautelare dei calendari venatori della Provincia di Forlì-Cesena, avanzata dalla Lega anti-vivisezione (Lav) e dalla Lega per l’abolizione della Caccia (Lac).
Su ricorso di Lav e Lac, che avevano impugnato l’ordinanza del TAR dell’Emilia-Romagna, la Quinta Sezione del Consiglio di Stato (Pier Giorgio Trovato presidente, Vito Poli consigliere, Paolo Lotti consigliere, Doris Durante consigliere e Fabio Franconiero estensore) non ha individuato confutazioni efficaci dell’ordinanza del TAR e ha confermato pertanto il primo giudizio.
In particolare, per quanto riguarda l’omessa valutazione di incidenza sui calendari venatori, meramente suggerita dall’Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nel proprio parere, la Provincia ha controdedotto che tale valutazione è stata effettuata in sede di realizzazione dei piani di gestione faunistico-venatori e che le relative prescrizione sono riportate nei calendari impugnati.
Sulla seconda questione, l’utilizzo di munizioni atossiche per la caccia agli ungulati, è stato eccepito che non esiste allo stato un divieto normativo. Infine, per il prelievo selettivo di alcuni ungulati, è stato controdedotto che tale prelievo è consentito anche in deroga ai periodi fissati nella legge quadro 157/1992 per effetto della normativa statale e regionale.
Le argomentazioni hanno incontrato il favore dei giudici amministrativi, che hanno quindi respinto l’appello. I calendari venatori della Provincia di Forlì-Cesena sono pertanto pienamente operativi.
24 ottobre 2012
Fonte: ForlìToday