Le sezioni provinciali dell’Arci Caccia e Libera Caccia di Firenze hanno risposto al comunicato della Federcaccia. Ecco cosa si legge nella nota: “Occorre fare qualche precisazione riguardo al comunicato recentemente redatto da Federcaccia Firenze sulle vicende che stanno rendendo ridicola la gestione dell’ATC Firenze 4. Facciamo un passo indietro: vi ricorderete il nostro precedente comunicato che condannava la decisione del comitato di gestione di aumentare a 20 € la quota di accesso alla caccia al cinghiale in braccata.
Questa delibera era passata su input degli agricoltori, con l’astensione di uno dei rappresentanti Federcaccia e la “strana” assenza dell’altro esponente dell’associazione maggiore. Unico contrario il rappresentante Arci Caccia Mauro Messeri. Dopo questo episodio, che ha avuto notevole risalto mediatico, la Federcaccia ha cercato di correre ai ripari, e questo, ha prodotto una nuova riunione del comitato per modificare la quota di accesso. Nel corso di quest’ultima riunione, i rappresentanti delle associazioni venatorie hanno cercato di riportare a 10 € la cifra da corrispondere per accedere alla caccia al cinghiale in battuta e gli agricoltori hanno risposto proponendo 15 €. Al diniego netto del rappresentante Arci Caccia, che ha respinto questa contrattazione da mercato rionale, gli agricoltori hanno abbandonato la stanza per riunirsi in separata sede e discutere senza “orecchie indiscrete”.
Questo comportamento, inconcepibile ed inaccettabile in un gruppo di lavoro serio, non ha lasciato altra scelta al nostro rappresentante che, stanco di essere preso in giro, ha abbandonato il comitato. Risultato, la conferma della quota di 20 € da parte dei componenti rimasti. Adesso per Federcaccia Firenze la colpa di quanto è successo sarebbe di Arci Caccia… Beh, non c’è limite all’indecenza. Invece di sparare accuse a vanvera, il Signor Tofani avrebbe dovuto concordare una linea con chi ha nominato nel comitato, se fossero stati entrambi presenti la prima volta e avessero appoggiato il rappresentante di Arci Caccia, adesso non ci sarebbe alcun problema su cui discutere. E magari potrebbe cercare un confronto anche con gli altri federcacciatori “non ufficiali” presenti nel comitato di gestione, a qualunque titolo vi siano stati nominati, magari riuscirà a trovare una maggioranza che saremo lieti di appoggiare per rimediare a quanto successo. Oppure, forse, tutti questi soggetti sono come i famosi “ladri di Pisa” che di giorno litigavano e di notte.