Nella riunione di ieri, giovedì 11 ottobre grazie all’iniziativa intrapresa da Federcaccia è stata nuovamente posta all’ordine del giorno della seduta del Comitato ATC FI 4, la determinazione della quota aggiuntiva per ogni cacciatore per la caccia al cinghiale in braccata che alcune componenti tra le quali le Associazioni Agricole, proponevano di fissare a Euro 20. La richiesta di giungere ad una votazione all’interno del Comitato ATC su questa spinosa questione, rispondeva per Federcaccia alla necessità di garantire sotto il profilo formale e sostanziale, un iter corretto e trasparente che qualcuno aveva tentato di “forzare” nella precedente seduta, dove l’importo dei 20 Euro per ogni cacciatore era stato già impropriamente fissato dall’ATC.
La posizione che il componente della Federcaccia ha portato nella discussione su questo punto è stata netta ed inequivocabile: fissare l’importo a 5 o per un massimo di 10 euro in piena armonia e in eguale misura con quanto già stabilito anche dall’ATC limitrofo FI5. Infatti sia per ragioni di bilancio che per tipologia di territorio, non sussisterebbero motivazioni valide per chiedere ai cacciatori iscritti all’ATC FI 4 un ingiustificato “balzello” fuori da ogni principio di equità e pari dignità tra i due ATC. L’esito della riunione ha mostrato le “contraddizioni” che caratterizzano alcuni rappresentanti nel comitato. Al voto compatto di agricoltori e Terranostra, e all’astensione del rappresentante istituzionale, si è opposto solo il voto contrario dei rappresentanti FIDC.
L’esponente Arci Caccia abbondonava polemicamente ed incomprensibilmente il tavolo della discussione, prima della votazione, impedendo una delibera del Comitato che sugellasse un accordo al ribasso sulle quote, così tacitamente confermando la precedente delibera. Dopo giorni di polemiche innescate da Arci Caccia contro di noi e contro la presidenza ATC, avendo ottenuto da parte nostra una nuova riunione del comitato per superare la precedente delibera, Arci Caccia con il proprio rappresentante fa “Ponzio Pilato” regalando nei fatti ai cacciatori il risultato di riconferma dei 20 euro. Ad ognuno le valutazioni del caso ma verrebbe da dire che “chi di spada ferisce di spada perisce”. Noi continuiamo a batterci affinchè gli organi preposti ATC e Regione Toscana, rivalutino la questione e garantiscano equità su una tassa vessatoria e inaccettabile; magari considerandola una quota di anticipo per gli anni futuri come richiesto formalmente dal Presidente di Federcaccia Firenze Simone Tofani.