Caccia: Emilia Romagna, presentate in Giunta doppia proposta normativa sull’attività venatoria; tra i contenuti la reintroduzione della caccia con l’arco e divieto di impiego di “cani in tana”.
Nell’articolato sono anche riproposte disposizioni per la caccia agli ungulati, in attuazione dei piani di abbattimento, già previste nelle leggi-provvedimento relative ai calendari delle stagioni venatorie passate, conformemente alle indicazioni formulate dall’Ispra. Si estende inoltre il divieto di sparo a meno di 150 metri anche in direzione di impianti a pannelli solari fotovoltaici, già previsto per stabbi, stazzi ed altri ricoveri e si introduce la sanzione accessoria della sospensione del tesserino per la mancata consegna del medesimo entro i termini di legge, in conformità a quanto già previsto nelle passate stagioni venatorie.
L’acquisizione in tempi rapidi dei dati sui prelievi permette infatti di raccogliere informazioni utili per la gestione della fauna e della caccia da parte di Province e Atc e va ad incrementare la ventennale banca dati regionale sui tesserini di caccia, anticipando quanto raccomanda l’Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell’Africa (Aewa). Infine, si inseriscono fra i dati trattati da Regione, Province, Comuni e Atc – per le finalità istituzionali della legge regionale e nei limiti delle rispettive competenze – quelli relativi a violazioni a cui è connessa l’applicazione di sanzioni amministrative e quelli a cui è connessa la sanzione disciplinare, individuate dagli statuti degli Atc.
La seconda proposta di legge prevede di introdurre due modifiche; in particolare, il divieto di impiego di “cani in tana”, a rischio di essere seriamente feriti o sbranati per ogni operazione di prelievo o abbattimento controllato di fauna selvatica.
13 giugno 2013
Fonte: Bologna2000