Caccia: Emilia Romagna, il consigliere Stefano Bargi presenta interrogazione, “Regione vigili sull’attività faunistico-venatoria”.
“La Regione deve intervenire, per fare rispettare i limiti imposti, nell’attività faunistico-venatoria”. E’ questo il senso del messaggio lanciato dal consigliere regionale, Stefano Bargi, nella sua interrogazione. Perché tale attività è regolamentata dalle direttive in merito alle aziende venatorie, dalla legge regionale numero 8 del 1994 e successive modificazioni.
Tali misure richiedono come requisito, per le aziende di montagna (come nel caso portato all’attenzione dal consigliere Bargi e riferito al Comune di Zocca) ai seguenti limiti ettariali: da un minimo di 500 ad un massimo di 4000 ettari. “L’Azienda faunistico venatoria “Rio Selve” di Zocca (Mo) – spiega Bargi – esercita la propria attività da circa 15 anni e le sue autorizzazioni sono state rinnovate dalla Provincia fino al 2021”.
“Secondo quanto riscontrato – prosegue Bargi – da una nostra richiesta atti, sollecitata da alcuni residenti, la superficie complessiva dell’Azienda venatoria “Rio Selve” di Zocca corrisponde a 307,81 ettari, di cui 304,18 di superficie agro-silvo-pastorale, quindi al di sotto del minimo di 500 ettari richiesti. Per questo motivo, l’interrogazione presentata all’Assemblea regionale intende fare chiarezza sulla superficie dell’azienda di Zocca al momento del rilascio dei permessi e, nel caso questa fosse stata inferiore a quanto richiesto dalle norme, per quale motivo la Provincia di Modena l’abbia autorizzata”.
“Ma, cosa più importante, come gruppo consigliare chiediamo quali misure – avverte Bargi – la Regione voglia intraprendere per fare rispettare le proprie direttive, considerato che l’attività delle aziende faunistico venatorie deve essere rapportata con il ciclo biologico delle specie”.
( 27 marzo 2015 )
Fonte: Bologna2000