La Regione Piemonte respinge l’ipotesi dell’Election Day per accorpare sia il Referendum sulla caccia che le elezioni amministrative nella stessa giornata.
La Regione Piemonte dice no all’Election day. Il referendum sulla caccia e le elezioni amministrative che si svolgeranno in primavera non saranno accorpati. Questo quanto stabilito dal Consiglio regionale che ha respinto gli ordini del giorno presentati dal consigliere Andrea Stara (Per Bresso) e dal Movimento 5 Stelle, nei quali si chiedeva di votare lo stesso giorno per entrambe le consultazioni.
Andrea Stara lamenta i costi del referendum, affermando che prevale l’interesse di una parte, “la lobby dei cacciatori”, e che la Regione scaricherà sui cittadini il costo della consultazione: “L’inadempienza della Regione – spiega il consigliere, riferendosi alla mancata scelta della data – è già costata alla collettività le spese processuali del ricorso al Tar. Ora si presentava l’occasione concreta per un risparmio economico, ma il centrodestra ha detto no”.
La pensa così anche il Movimento 5 Stelleche, attraverso le parole di Davide Bono, rincara la dose affermando che la Regione ha scelto di riunciare a un risparmio potenziale sui 3-4 milioni di euro, scaricandone il peso sui cittadini, chiamati a grandi sacrifici economici.
Il referendum dovrà tenersi tra il 15 aprile e il 15 giugno. Nello stesso periodo circa 600 mila piemontesi andranno al voto per rinnovare le amministrazioni di 80 Comuni e tre Province.
Fonte: Torino Oggi Notizie