Caccia e Tradizioni: Veneto, addio a polenta e osei; le modifiche alla legge sulla caccia 157/92 sono entrate in vigore vietando in modo assoluto l’acquisto e la vendita di uccelli vivi o morti di piccola taglia.
Effettive le modifiche alla lecce sulla caccia 157/92 che cancellano le tradizionale polenta e osei. “E’ vietato a chiunque vendere, detenere per vendere, trasportare per vendere, acquistare uccelli vivi o morti, nonché loro parti o prodotti derivati facilmente riconoscibili, anche se importati dall’estero, appartenenti a tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri dell’Unione, ad eccezione di germano reale, pernice rossa, pernice di Sardegna, starna, fagiano, colombaccio“. Da oltre un mese è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo definitivo delle modifiche alla legge nazionale sulla caccia (la numero 157 del febbraio 1992) che di fatto vieta la vendita di qualsiasi tipologia di uccello selvatico, salvo rare eccezioni. Dopo l’attacco al clinto ed alla sopressa, altri capisaldi della cucina tradizionale vicentina, è di nuovo scoppiata la polemica: “E’ una follia impedire di servire la tradizionale ‘poenta e osei’ nelle trattorie vicentine e venete, ma anche nel Trentino e nel Friuli e a Brescia e provincia! E’ un piatto tradizionale sul quale nei decenni si è sviluppata un’economia legata alla ristorazione soprattutto di provincia e delle zone pedemontane!” afferma perentoriamente Costantino Toniolo (NCD Veneto Autonomo).
“E’ assurdo che prima si possano cacciare questi uccelli”, commenta Toniolo, “ma che poi non si possano cucinare in un locale pubblico. Sono norme inventate a Roma da qualche burocrate che ha acquisito così com’è la direttiva europea in materia, senza “studiare” il territorio e segnalare le economie locali che vivono di questo mercato, e quindi senza fare i giusti distinguo!” “Ora su sollecitazione di tanti ristoratori della Pedemontana vicentina e veneta la Confcommercio ha mosso i sui canali per vedere di fare pressioni per una modifica della norma”, prosegue Toniolo. “Mi sto muovendo per verificare cosa possa fare la Regione e per mobilitare i colleghi parlamentari a Roma e a Bruxelles a sostenere e fare propria la proposta che condivideremo con i ristoratori che cucinano gli spiedi!”.
“Sono convinto che alla fine con un buon lavoro di squadra”, prosegue il consigliere regionale del Nuovo centro destra Veneto Autonomo, “riusciremo a far vincere al nostro territorio anche la battaglia sulla “Poenta e Osei”, così come è stata vinta alla fine quella sulla “Soppressa vicentina”.
( 2 gennaio 2015 )
Fonte: VicenzaToday